REDAZIONE EMPOLI

Il cantante che ha portato la Fiorentina a Sanremo: "In curva con la mia fede"

Marco Vittiglio, noto come Caph, racconta la sua passione per la Fiorentina e il legame con il collettivo BNKR44. La squadra lo ha coinvolto in eventi e lui vive il derby con entusiasmo e rispetto.

Il cantante che ha portato la Fiorentina a Sanremo: "In curva con la mia fede"

Marco Vittiglio, noto come Caph, racconta la sua passione per la Fiorentina e il legame con il collettivo BNKR44. La squadra lo ha coinvolto in eventi e lui vive il derby con entusiasmo e rispetto.

Una fede sfegatata per i viola, pur crescendo in territorio empolese: Marco Vittiglio, in arte Caph (a destra nella foto presa dal profilo ufficiale della Fiorentina), è un membro del collettivo BNKR44, e non perde occasione per sbandierare il suo amore per la Fiorentina. Tanto che, sul palco dell’Ariston, si è lasciato scappare un "Forza viola!". Ci ha parlato di come la sua fede lo abbia accompagnato da sempre: "Già nel 2015 andavo allo stadio con mio zio, quando ancora giocava Salah nella Fiorentina: mi è sempre piaciuto andare allo stadio, ma oltre allo zio non avevo amici che condividessero la mia passione, coi quali andare a vedere le partite. Ora posso permettermi di andare più volte: ho anche fatto amicizia con i ragazzi della curva Fiesole, tanto che spesso vado con loro a tifare in curva. E ogni tanto mi porto dietro qualche altro membro del BNKR, come Piccolo, che tifa come me".

Non solo tifo, la Fiorentina si è accorta del collettivo di Villanova, invitandoli in più occasioni come, ad esempio, quando l’anno scorso suonarono al Franchi prima della finale di Conference League: "Non ho mai avuto problemi a sbandierare la mia fede, come si è visto a Sanremo. Ma non lo faccio per ottenere qualcosa, a me personalmente fa molto piacere che la Fiorentina ci abbia contattati, è quasi uno scambio di favori tra me e il club (ride, ndr). E poi, Firenze è Firenze...". Come tifoso, sente il clima del derby in arrivo, pur se l’entusiasmo è stato spezzato dallo spavento per il malore accusato da Bove domenica: "Ero a Granada, in vacanza, e guardavo la partita dal telefono quando ho visto quella bruttissima scena. Da lì, seppur a chilometri di distanza, ho passato tutto il tempo rimbalzando fra radio e giornali, cercando notizie sul ragazzo: mi sono tranquillizzato solo quando la sera è uscita la notizia definitiva che fosse fuori pericolo. Il derby - continua - per me è comunque un bellissimo momento, mi gasa, ma il calcio inizia e finisce con la partita: la rivalità deve essere sana, ho tantissimi amici che tifano Empoli. Non l’ho mai vissuto male, ma sempre con gioia".

Damiano Nifosì