Il ciclista della Memoria. In bici attraverso l’Italia: "Per non dimenticare"

Giovanni Bloisi, 70 anni, ha fatto tappa al monumento di via Rosselli. Parole e abbracci dopo l’impresa sportiva nel nome dei deportati. .

"Un incontro senza dubbio emozionante, nel quale ho avuto modo di scoprire la Storia dell’Empolese per quel che concerne la lotta per la libertà e tutto ciò ne consegue. Un territorio nel quale tornerò più avanti, per un progetto che vorrei mettere in piedi insieme all’Aned". Lo ha assicurato Giovanni Bloisi, alias il “Ciclista della Memoria“, che proprio ieri mattina ha fatto tappa a Empoli con la sua bicicletta nell’ambito di un viaggio che lo porta ogni anno a girare l’Italia su due ruote. Un Giro d’Italia particolare il suo: il settantenne lucano, cresciuto a Varese, si reca in tutti i luoghi dove si è combattuto o si combatte per la pace e per la libertà.

Stavolta è partito lo scorso 10 maggio da da Ventotene, l’isola dove sono state messe le radici all’Europa moderna. E concluderà la pedalata a Mortirolo, il luogo dove è stata installata la panchina in memoria di David Sassoli, il 31 maggio prossimo. Nel passaggio da Firenze a Pisa si è fermato a Empoli, rendendo omaggio al monumento di via Fratelli Rosselli che ricorda la deportazione degli operai della Vetreria Taddei nei campi di concentramento. E ha incontrato i discendenti di alcuni delle vittime dei nazifascisti.

"Ho avuto un commovente e affettuoso incontro con Giuseppe Nencioni – ha detto –: suo padre e suo fratello furono deportati a Mauthausen per aver preso parte allo sciopero dei primi del marzo 1944. Sono storie come queste che non devono mai essere dimenticate e devono anzi essere tramandate, per far sì che gli orrori del passato non si ripetano".

Bloisi ha iniziato il Giro della Memoria nel 2008, compiendo il primo viaggio dal paese della provincia di Varese in cui vive a quello in cui nacque. Traversate in bicicletta che lo hanno portato in tutto questo tempo anche fuori dall’Italia: è stato a Mauthausen, Auschwitz, nei luoghi della Grande Guerra, in Normandia per commemorare lo sbarco. E lo scorso dicembre, il presidente Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere Dell’ordine al merito Della Repubblica Italiana. Il rapporto fra Empoli e Bloisi potrebbe però proseguire, in futuro.

"Mi piacerebbe portare la mia esperienza nelle scuole, ancor più in quelle di un territorio che, come mi è stato raccontato, è stato teatro di numerosi rastrellamenti e crimini compiuti dai nazifascisti. Da appassionato di calcio, non conoscevo ad esempio la storia Carlo Castellani – ha concluso – abbiamo parlato con gli esponenti dell’Aned della possibilità di organizzare insieme qualche iniziativa coinvolgendo gli studenti e da parte mia c’è la massima disponibilità. Ai ragazzi dico sempre che il fascismo non tornerà nelle forme del passato, ma che è necessario vigilare. E tramandare il ricordo di quel che è stato serve anche a questo".