Il Comitato Trasparenza: "L’operazione della Multiutility è esproprio della democrazia"

"Le sindache-manager accompagnano le loro decisioni con frasi vuote"

Il Comitato Trasparenza: "L’operazione della  Multiutility è esproprio della democrazia"

"Le sindache-manager accompagnano le loro decisioni con frasi vuote"

Il comitato Trasparenza per Empoli non ha mancato di far sentire la propria voce all’indomani dell’assemblea dei soci di Alia Multiutility che, riunitasi a Prato, ha deliberato a larghissima maggioranza gli indirizzi che la società dovrà realizzare nei prossimi mesi. Indirizzi che al Comitato non piacciono per niente. A cominciare dall’attività di “rafforzamento e sviluppo della Multiutility” per proseguire con “il percorso di affidamento per la concessione del servizio idrico nella Toscana centrale“ passando per la definizione di un nuovo piano industriale e la promozione dell’allargamento della Multiutility ad altri territori della Toscana. Nemmeno la ricerca esplicita di “diverse opzioni di finanziamento alternative alla Borsa” ha trovato d’accordo il comitato per la Trasparenza di Empoli, che ha in Marco Cardone il suo portavoce (nella foto). "Le decisioni adottate – scrivono dal Comitato in una nota – evidenziano il trasferimento di potere a danno dei Consigli comunali: come abbiamo sempre sostenuto, con la Multiutility la gestione di servizi fondamentali è completamente sottratta al potere di controllo garantito dalla discussione pubblica e dalla partecipazione democratica. In ossequio alla personalizzazione estrema della politica, anche di quella locale, chi occupa pro tempore la poltrona di primo cittadino assume tutto il potere, trasformandosi di fatto da sindaco in manager". Una figura che, si sottolinea nella nota, non è mai piaciuta: "perché concentra troppo potere ed è facilmente permeabile dalle pressioni esterne". "Rispetto al merito delle decisioni adottate in assemblea – conclude la nota del Comitato – la sindaca di Firenze Sara Funaro ha affermato “che il tema dei finanziamenti e delle tariffe devono stare insieme”, mentre la sindaca di Prato Ilaria Bugetti ha suggerito di “lavorare pancia a terra su tutti i territori” per far diventare la Multiutility “il motore della Toscana per la transizione ecologica“. Sono affermazioni che mostrano come le sindache/manager dei due Comuni più ‘pesanti’ dell’assemblea accompagnino le proprie decisioni con una fraseologia vuota, omaggio decorativo alle convenienze linguistiche del momento. In attesa di conoscere i prossimi passi – la partita è ancora apertissima - ringraziamo i rappresentanti degli undici Comuni che hanno votato contro gli indirizzi. Di fronte all’esproprio di democrazia perpetrato dall’operazione Multiutility, questi amministratori hanno compreso qual è la funzione democratica primaria che deve svolgere un rappresentante della comunità locale".