REDAZIONE EMPOLI

Il consiglio e il ’caso’ del presidente. Manca il quorum: tutto rimandato

Bonfantoni non ha raggiunto i due terzi dei consensi. Nuovo tentativo nella seduta di mercoledì prossimo

Una seduta del consiglio comunale della precedente legislatura (foto d’archivio)

Una seduta del consiglio comunale della precedente legislatura (foto d’archivio)

Il consiglio comunale ha affrontato il nodo presidente. Ma non è arrivata la parola "fine" sulla vicenda che nelle scorse settimane è stata motivo di dibattito fra maggioranza e opposizione. Servirà un’altro consiglio comunale. E avverrà – si apprende – il prossimo 25 settembre. Francesco Bonfantoni, il candidato della maggioranza, non ha raggiunto i due terzi di voti necessari per essere eletto. Da regolamento la seconda e l’eventuale terza votazione devono avvenire in una diversa seduta.

Quindi, la prossima settimana, l’aula procederà con il voto: se di nuovo Bonfantoni non raggiungerà i due terzi, si procederà con la terza votazione che consentirà di eleggere un presidente dell’assemblea con la maggioranza semplice e non qualificata. Bonfantoni, alla seduta di mercoledì sera, ha registrato 11 voti, mentre il quorum era di 12. Gli 11 voti gli basteranno alla terza votazione, quando per effetto del regolamento, il quorum di abbasserà. Le minoranze – da quanto abbiamo appreso – hanno votato compatte scheda bianca. Tutto era iniziato – lo ricordiamo – lo scorso luglio, a seguito della seduta d’insediamento che aveva visto l’elezione a presidente del consigliere del Pd Francesco Bonfantoni. Bonfantoni era stato eletto a scrutinio segreto con 11 preferenze.

Un’elezione, quella di Bonfantoni, che era tuttavia stata contestata dal centrodestra. La minoranza, guidata da Picchianti (Fratelli d’Italia), aveva posto la questione al prefetto lamentando che andava conteggiato anche il sindaco e quindi i voti validi necessari avrebbero dovuto essere 12. Il prefetto, in risposta a Picchianti aveva ritenuto valido l’operato del Comune. Quindi Picchianti si era nuovamente rivolto al prefetto, sottoponendo un parere del ministero che, esprimendosi su analoga vicenda in altro Comune, aveva affermato che nel conteggio deve essere considerato anche il sindaco. Da qui la nuova decisione del prefetto. La discussione dei punti all’ordine del giorno è stato poi interrotta a un certo punto. "Anche due odg della maggioranza sono stati rinviati – spiega Picchianti – per un problema accaduto al capogruppo Pd in consiglio comunale. La collega è caduta e abbiamo concordato tutti insieme di rinviare al prossimi consiglio".