Tutto come da copione. Il consiglio comunale ha affrontato il nodo presidente e l’elezione è arrivata alla terza votazione, quella che consentiva la maggioranza semplice. Francesco Bonfantoni è il presidente del consiglio comunale di Fucecchio che si è insediato ormai da tre mesi, ma che non era riuscito ad eleggere la sua massima carica. Francesco Bonfantoni, il candidato della maggioranza, alla seduta precedente non aveva raggiunto i due terzi di voti necessari per essere eletto. Da regolamento la seconda e l’eventuale terza votazione dovevano avvenire in una diversa seduta. E così è stato.
Bonfantoni, alla seduta di mercoledì sera, ha registrato 11 voti che gli sono bastati, appunto, alla terza votazione, quando per effetto del regolamento, il quorum si abbassa. Le minoranze – da quanto abbiamo appreso – hanno votato compatte anche stavolta scheda bianca. Tutto era iniziato – lo ricordiamo – lo scorso luglio, a seguito della seduta d’insediamento che aveva visto l’elezione a presidente del consigliere del Pd Bonfantoni. eletto a scrutinio segreto, anche allora, con 11 preferenze.
Un’elezione, quella di Bonfantoni, che era tuttavia stata contestata dal centrodestra. La minoranza, guidata da Picchianti (Fratelli d’Italia), aveva posto la questione al prefetto lamentando che andava conteggiato anche
il sindaco e quindi i voti validi necessari avrebbero dovuto essere 12. Il prefetto, in risposta a
Picchianti aveva ritenuto valido
l’operato del Comune. Quindi Picchianti si era nuovamente rivolto al prefetto, sottoponendo
un parere del ministero che, esprimendosi su analoga vicenda in altro Comune, aveva affermato che nel conteggio deve essere considerato anche il sindaco. Da qui la nuova decisione del prefetto. Greta Costagli di FdI è stata eletta nel ruolo di vice come avvenne a luglio.
Andata in porto la questione presidente è proseguito il consiglio comunale che ha visto anche l’approvazione di tre ordini del giorno. Votati all’unanimità, grazie ad alcuni emendamenti accolti dalle parti. Uno relativo alla questione della crisi della moda; un altro sul riconoscimento della repubblica Saharawi, e infine uno per la valorizzazione della street art nel contesto urbano.