di Pietro Mecarozzi
Rolex, lingotti d’oro, un Porsche Cayenne, una villa in Piemonte e un bel gruzzolo custodito in banca. Aveva pensato bene di diversificare gli investimenti dopo aver ereditato dalla compagna deceduta due immobili e un autorimessa, subito venduti, dal valore di 1 milione e 620mila euro. Peccato che quella fortuna non spettasse a lui, e pochi giorni fa, un 83enne piemontese, si è ritrovato in casa la guardia di finanza, che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dalla procura di Firenze. L’accusa per lui e la compagna, una 43enne di origine cinese, è rispettivamente di autoriciclaggio e riciclaggio di proventi illeciti.
Tutto ha inizio nel 2012, quando la prima fidanzata dell’uomo, una 80enne di Firenze, viene a mancare. I due convivevano insieme nel capoluogo toscano, godendo della rendita della donna, proprietaria di due immobili, uno a Firenze e uno a Viterbo, e di un autorimessa. Un patrimonio da più di un milione e mezzo di euro che, secondo il testamento olografo in mano all’uomo, la donna avrebbe deciso di lasciare al compagno di vita: unico erede universale. I beni, secondo le indagini delle fiamme gialle, vengono poi messi sul mercato: passano circa sei anni, dal 2014 al 2020, prima che le tre proprietà possano fruttare complessivamente un bottino di 1.620.000 euro. Il ’malloppo’ viene subito trasferito su conti correnti intestati all’attuale compagna, e sui quali l’uomo era delegato a operare.
Da quel momento, l’anziano decidono di cambiare vita. Con il ricavato incassato, e una nuova compagna di 40 anni più giovane, si trasferisce in Piemonte. Stando a quanto ricostruito, dal 2020 al 2023, la nuova coppia si dedica a reinvestire il capitale. Prima con una casa da circa 100mila euro, poi con una super car, un Porsche Cayenne da 76mila euro, e infine gioielli preziosi e oro per oltre mezzo milioni di euro.
Durante la perquisizione in una degli appartamenti della coppia, i militari hanno inoltre rinvenuto lingotti d’oro, rolex e altri orologi di lusso dal valore di 300mila euro. Sequestrati anche un ulteriore appartamento e un’auto, per un totale di 400mila euro. Su un conto corrente invece sono stati trovati (e sequestrati) 70mila euro di liquidità, considerati proventi illeciti. Il blitz dei finanzieri ha sorpreso l’uomo, che è riuscito a mantenere la calma fino a quando i militari non hanno messo le mani sul bene rifugio per eccellenza: i lingotti d’oro.
Le indagini, condotte dal pm Andrea Cusani, sono partite grazie alla denuncia depositata nel 2023 da alcuni parenti di sesto grado della donna defunta. Forti già di una sentenza del tribunale civile di Firenze nella quale veniva accertata la falsità del testamento.