La media è di due/tre segnalazioni alla settimana per codici rossi. In due mesi di lavoro - quelli che hanno visto impegnato negli uffici del commissariato di piazza Gramsci il primo dirigente Giancarlo Consoli - sono stati 8 i casi gravi; le vittime, tutte messe in protezione. E’ un bilancio che fa male quello stilato da Consoli nel corso della visita che il vicario del questore di Firenze, Giovanni Pampillonia, ha fatto ieri al Centro Aiuto Donna Lilith. Una visita alla sede delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, in virtù dell’accordo di collaborazione siglato a tutela delle vittime dei reati di atti persecutori, violenza di genere, violenza domestica e dei minorenni vittime di abusi e maltrattamenti.
Il protocollo d’intesa ha l’obiettivo di ottimizzare il raccordo tra la Questura di Firenze e il Centro Lilith ed è stato ufficializzato proprio nel corso della visita coordinata dalla presidente delle Pubbliche Assistenze, Eleonora Gallerini, e dalla responsabile del Centro aiuto donna Lilith, Maya Albano. "Empoli - ha dichiarato Consoli - è una realtà complessa, difficile. Si presta a fenomeni di microcriminalità collegati a reati contro il patrimonio e contro la persona. Ci sono sacche di popolazione che vivono problemi sociali e che creano problemi all’ordine pubblico. Interveniamo chirurgicamente nelle zone critiche. Abbiamo rilevato fenomeni di aggressione, spaccio, reati predatori che stiamo cercando di contrastare con servizi intensificati di vigilanza e controllo. E sono aumentati i codici rossi. Se ne registrano in media 8/10 al mese, casi su cui lavoriamo in sinergia con la magistratura per individuare le misure idonee a tutelare le vittime e assicurare alla giustizia gli autori di queste aggressioni fisiche e morali (ricordiamo che il dato aggiornato a novembre è di 240 nuovi accessi al Centro Lilith, rispetto ai 189 dell’anno scorso, ndr)". Serve l’intervento repressivo ma anche la prevenzione. Lo ha sottolineato Pampillonia. "Un tempo - ha detto - era impensabile che in Questura si arrivasse per un consiglio, oggi la funzione della Polizia di Stato è cambiata. Servono strumenti per essere presenti e credibili nell’emergenza. Fare uno sforzo per adeguare il nostro linguaggio a quello della collettività che chiede un servizio di prevenzione e sicurezza. Fare lo sforzo di comprendere un fenomeno complesso che vede la necessità di accompagnare la vittima alla decisione di denunciare e assisterla in tutto il percorso".
Ylenia Cecchetti