
Il film sulla storia dell’ex ergastolano "Scene crude, ma purtroppo vere"
Un libro, uno spettacolo teatrale e adesso anche un film che uscirà al cinema il prossimo 13 aprile. La strage di "Alcamo Marina", il più grave errore giudiziario italiano dal secondo dopoguerra che ha visto protagonista, suo malgrado, Giuseppe Gulotta, l’ex muratore siciliano trapiantato a Certaldo, è diventata una pellicola per il grande schermo. "Vite da sprecare", Giovanni Calvaruso è il regista, è il titolo scelto per raccontare il ’sacrificio’ di Gulotta, Giovanni Mandalà, Enzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, tutti accusati e condannati per la morte di due giovani carabinieri, l’appuntato Salvatore Falcetta di 35 anni e il carabiniere semplice Carmine Apuzzo, appena diciannovenne, barbaramente assassinati nel 1976 nella caserma della località marina in provincia di Trapani. I due militari furono uccisi nel sonno la notte fra il 26 e il 27 gennaio e fin da subito le versioni ufficiali fornite dalla stessa Arma non convinsero né la stampa né tantomeno l’opinione pubblica. Ma il film è anche e soprattutto la storia di altri cinque uomini, alcuni all’epoca ancora minorenni, ingiustamente accusati e costretti a confessare un crimine che non avevano commesso. Il caso fu riaperto a distanza di oltre trenta anni – e Gulotta assolto il 13 febbraio 2012 dopo un lungo processo di revisione – grazie al contribuito l’ex brigadiere dei carabinieri Renato Olino che decise di raccontare tutta la prima fase delle indagini e degli interrogatori.
Giuseppe Gulotta ha già avuto l’occasione di vedere la pellicola in anteprima. "È un film crudo, dove sono stati riprodotti fedelmente i fatti per come sono andati – spiega –. Le scene delle torture sono immagini forti, ma raccontano una storia vera. Lo spettatore si troverà davanti ad un dato di fatto successo in quegli anni: chi doveva difendere ha massacrato". Gli attori che si muovono sulla scena – chi interpreta Gulotta ha anche una certa somiglianza con il vero protagonista – fanno inevitabilmente riaffiorare tutto anche a distanza di quasi cinquanta anni. "Impossibile dimenticare – sottolinea Gulotta – Tutto ritorna alla mente e fa male. Ma bisogna andare avanti. Oggi sono sereno, ma c’è chi ancora non ha avuto giustizia". La strage di Alcamo Marina, e quindi "Vite da sprecare", è la storia di una strage senza colpevoli (non sono mai stati trovati), ancora oggi avvolta nelle nebbie: uno dei tanti misteri del nostro Stato e delle sue oscure trame.
Irene Puccioni