GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Il futuro dell’ex Tamburini. Nuove case popolari e verde: "Spazio anche al doposcuola"

Gli interventi per il progetto di riqualificazione da 2,5 milioni procedono a passo spedito. Tra gli obiettivi c’è la volontà di rispondere all’emergenza abitativa in costante crescita.

Gli interventi per il progetto di riqualificazione da 2,5 milioni procedono a passo spedito. Tra gli obiettivi c’è la volontà di rispondere all’emergenza abitativa in costante crescita.

Gli interventi per il progetto di riqualificazione da 2,5 milioni procedono a passo spedito. Tra gli obiettivi c’è la volontà di rispondere all’emergenza abitativa in costante crescita.

"Abbiamo effettuato un sopralluogo pochi giorni fa e direi che tutto sta sostanzialmente procedendo come previsto. Oltre all’edilizia sociale, vogliamo trasformare l’area in un vero e proprio centro di aggregazione: saranno realizzati un campetto da calcio, una piazza, un giardino ed un edificio che per nostra volontà ospiterà anche un doposcuola". È il sindaco Daniele Vanni a fare il punto e a dettare i tempi per quel che riguarda la riqualificazione dell’area ex-Tamburini, avviata a livello progettuale nella precedente legislatura. Proprio nei giorni scorsi è stato approvato il secondo stato di avanzamento dei lavori, oltretutto. Si tratta, com’è noto, di un’operazione da quasi 2.500.000 di euro da coprire in larga parte con i fondi europei tramite il Pinqua, che vedrà in primis sorgere in via Ripalta (al posto di un fabbricato di proprietà comunale ormai dismesso) sedici nuovi alloggi di edilizia popolare a canone calmierato.

L’idea alla base del progetto, più volte espressa dall’ex-sindaco Giuseppe Torchia, è quella di intercettare le esigenze e i bisogni di quella ’zona grigia’ di utenti composta perlopiù da coppie giovani che possono permettersi un affitto, ma che non hanno i requisiti per poter accedere ad un mutuo. Appartamenti che non dovrebbero entrare a far parte del patrimonio di Publicasa, in quanto andranno in sostanza a posizionarsi a metà strada fra il mercato immobiliare libero e l’edilizia residenziale pubblica vera e propria.

Dovrebbero come detto essere riservate in primis ai nuclei familiari under 35 anche se i criteri anagrafici, al pari di quelli economici, saranno definiti nei dettagli solamente nei prossimi anni. Accanto all’area sociale, sorgerà quella legata alla socialità. E per quel che riguarda le tempistiche, trattandosi di un’opera da realizzare con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’obiettivo resta quello di chiudere il maxi-cantiere entro il primo scorcio del 2026.