
Le analisi dei dati resi noti da Coldiretti Toscana evidenziano una crescita degli ingaggi nel 2024 rispetto all’anno precedente "Il problema è che non si trova chi voglia lavorare d’estate e nei festivi".
Lavoro in agricoltura e nel turismo correlato: nell’Empolese c’è posto. O meglio: ci sarebbe posto se si è disponibili a lavorare in stagione, il sabato e la domenica e affrontando le bizze del clima. Cominciamo dai dati regionali, che segnalano record di nuove assunzioni nelle campagne toscane: quasi 75mila tra stagionali e non (+ 10,3%) nel 2024. Il miglior risultato degli ultimi quattro anni. L’agricoltura è il settore economico (insieme a pubblica amministrazione, istruzione e sanità) che ha creato più opportunità occupazionali rispetto al 2023: +7mila addetti. Coldiretti parla di risultato frutto dell’ultima positiva annata agraria di comparti importanti come quello dell’olio (+21,8%), del vino (+8,2%) e dell’orticoltura (+14,4%). In effetti la raccolta del 2024 ha fatto registrare un balzo in avanti in termini di quantità per vino e olio. L’analisi di Coldiretti Toscana poggia sull’ultimo rapporto congiunturale elaborato da Irpet.
"Le opportunità lavorative nelle nostre campagne non sono mai mancate soprattutto in buone stagioni come l’ultima, che hanno in parte compensato la sfortunata annata del 2023 fortemente condizionata dai cambiamenti climatici e chiusa con un calo della produzione di quasi il 4%. – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – L’agricoltura è un settore vitale e strategico per la tenuta economica e sociale delle comunità rurali". Vediamo il focus empolese: la viticoltura, con 21mila assunzioni, è il settore agricolo che ha avuto più bisogno di forza lavoro per assecondare una vendemmia abbondante (+24,3%) seguita dalle attività di supporto alle produzioni vegetali (18.194 avviamenti), dalla coltivazione di cereali (6.859 avviamenti) e dall’olivicoltura (5.485 avviamenti), altro settore in ripresa. La natura stagionale del comparto è evidente nel numero di assunzioni attivate tra la primavera e il periodo della raccolta dell’uva e delle olive tra il terzo (+16,5%) e quarto trimestre (+31,3%). Si tratta di dati regionali difficilmente scorporabili per zone, sottolineano da Coldiretti.
Tuttavia il presidente dell’Unione e delegato agricoltura, Alessio Mugnaini, afferma che di solito l’Empolese rispetta queste medie. "Certo che è così - commenta Ritano Baragli (titolare di un’azienda agricola a Gambassi Terme, presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini di Val Virginio e vice del Consorzio Chianti) - al risultato ha contribuito un andamento stagionale avverso che non ha consentito l’uso delle vendemmiatrici. Nel 2023 la raccolta meccanizzata fu preponderante; nel 2024 a causa dei frequenti rovesci di pioggia siamo scesi sotto il 50%. Quindi, sia per uva che per olive, sono state create le squadre. Il costo aumenta, da 4 euro circa a quintale di uva raccolta si raddoppia o triplica. In effetti però c’è più quantità e più lavoro. Adesso, in ogni caso, siamo preoccupati per la tenuta dei prezzi dei prodotti e per i dazi Usa". Un’altra voce autorevole è quella di Riccardo Panconesi, della Tenuta Moriano a Montespertoli: "Trovare manodopera giusta nel nostro settore è davvero una sfida, noi ricerchiamo personale sia per l’agricoltura sia per l’ agriturismo. Ma quando si parla di lavorare il fine settimana, tutto il periodo estivo o quasi, nessuno lo vuol più fare. Troviamo a volte persone improvvisate". A conferma, come più volte sottolineato da Coldiretti, che l’agricoltura è un settore costantemente in deficit di manodopera.
Andrea Ciappi