Il museo del vino cambia nome. La riapertura? Si punta al 2025

Il sindaco Mugnaini: "La fine dei lavori è prevista in autunno". Poi il riallestimento delle opere .

Il museo del vino cambia nome. La riapertura? Si punta al 2025

Il museo del vino cambia nome. La riapertura? Si punta al 2025

"I lavori edilizi dovrebbero chiudersi il prossimo autunno, quando oltretutto ci auguriamo di poter aprire a tutti gli effetti il nuovo Centro di Documentazione della Terra e del Vino". A quel punto partirà l’operazione di ri-allestimento e le opere connesse, che si chiuderanno il prossimo anno". È il sindaco Alessio Mugnaini a fare il punto sulla riapertura del Museo della Vite e del Vino, che dovrebbe concretizzarsi entro il giugno del 2025. Con un nuovo nome, considerando che si chiamerà ’Museo del Territorio’.

"Un cambio di denominazione voluto anche a seguito di un progetto portato avanti con l’Università di Firenze, dovuto alla volontà di ’raccontare’ tutte le peculiarità del territorio – ha proseguito Mugnaini – partendo ovviamente dal vino, ma senza tralasciare ad esempio la produzione di grani antichi, i tartufi e il paesaggio in generale". Lo scorso aprile si è concluso il cantiere relativo al primo lotto dei lavori ed era poi stato approvato il progetto esecutivo relativo alla seconda parte. Si tratta del percorso di ristrutturazione e manutenzione che dovrà portare al recupero definitivo del museo. Il secondo lotto delle operazioni riguarderà sia il pianterreno che il primo piano dell’immobile (in particolare nel volume all’interno del quale si trovano l’enoteca e la sala espositiva del museo). Il programma prevede inoltre di intervenire sulle facciate della struttura e il lavoro non interferirà con la sala convegni, né con l’accessibilità e la fruibilità degli spazi museali al pianterreno. Oltre al rinnovato museo, l’amministrazione sta portando avanti anche il discorso direttamente collegato al museo, riguardante l’istituzione del centro di documentazione. Quest’ultimo raccoglierà le pubblicazioni sul vino (e non solo) che attualmente trovano sede all’interno della biblioteca comunale ‘Ernesto Balducci’. E per quel che concerne infine il nome di questo nuovo centro, la giunta vorrebbe intitolarlo a Bartolomeo Intieri, sacerdote, scienziato e agronomo montespertolese vissuto nel ‘600. Due interventi che, da differenti angolazioni e con modalità complementari, puntano insomma a risaltare le caratteristiche di Montespertoli strizzando l’occhio ai turisti.

Giovanni Fiorentino