Il nuovo museo con una sezione dedicata all’olio

Il nuovo Museo del Territorio di Montespertoli, in collaborazione con aziende olearie locali e l'Università di Firenze, presenterà una sezione dedicata all'olio extravergine di oliva, valorizzando la storia e la qualità dei prodotti del territorio. La struttura, prevista entro il 2025, si propone di promuovere la produzione locale e il marketing territoriale, mantenendo l'enologia come fulcro della narrazione.

Il nuovo museo con una sezione dedicata all’olio

Il nuovo Museo del Territorio di Montespertoli, in collaborazione con aziende olearie locali e l'Università di Firenze, presenterà una sezione dedicata all'olio extravergine di oliva, valorizzando la storia e la qualità dei prodotti del territorio. La struttura, prevista entro il 2025, si propone di promuovere la produzione locale e il marketing territoriale, mantenendo l'enologia come fulcro della narrazione.

Il nuovo ’Museo del Territorio’, che sarà pronto il prossimo anno e raccoglierà idealmente il testimone dal Museo della Vite e del Vino (con i lavori attualmente in corso) avrà una sezione dedicata all’olio del territorio, con un’esposizione che ripercorrerà la storia del settore e la peculiarità dei prodotti. E’ quanto propone il progetto ’Montespertolio - valorizzazione qualitativa e merceologica dell’olio extravergine di oliva e processi di territorial branding nel comune di Montespertoli’, portato avanti da un gruppo di aziende olearie locali in collaborazione con l’Università di Firenze e con il Comune di Montespertoli in veste di partner.

Si tratta di un piano che prevede "lo svolgimento di attività di coordinamento tra la promozione della produzione olearia locale e la strategia di marketing territoriale posta in essere dal Comune, da attuarsi anche tramite l’allestimento di un’area didattico-espositiva sull’olio" che troverà spazio nel nuovo museo, con tutta probabilità entro il giugno del 2025. Per una nuova struttura che a questo punto mira a descrivere a visitatori e turisti tutto il territorio, pur mantenendo nella produzione e nella tradizione enologica il fulcro della narrazione. "Il cambio di denominazione voluto anche a seguito di un progetto portato avanti con l’Università di Firenze, dovuto alla volontà di "raccontare" tutte le peculiarità del territorio – ha ribadito più volte il sindaco Alessio Mugnaini – partendo ovviamente dal vino, ma senza tralasciare ad esempio la produzione di grani antichi, i tartufi e il paesaggio in generale".