
Secondo l’associazione ci sono in vista tante nuove minacce per canneto, «che da più parti si demonizza e che si vorrebbe di nuovo mettere a ferro e a fuoco»: su questo aspetto si annunciano nuove battaglie
E’ una riflessione intorno alla mostra “Gente di Padule” allestita alla Centro Visite della Riserva Naturale del Padule ed alla narrazione con la quale viene proposta, che gli Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità accendono l’attenzione su un nodo attualissimo. "Riguarda il nemico numero uno dei cacciatori di 50 anni fa e dei cacciatori di oggi: “la cannella”", si legge in una nota. Di cosa si tratta? Il Canneto a Phragmites australis è uno degli habitat più rari e minacciati in Italia e in Europa e ad esso sono legate numerose specie di uccelli altrettanto rare e minacciate. "Questi sono dati incontrovertibili, che conferiscono al soggetto gestore del Padule di Fucecchio (la Regione Toscana) una notevole responsabilità in termini di conservazione di questo habitat e delle specie che vi nidificano – si legge – . La deriva che ha visto negli ultimi anni ad un arretramento nella tutela del Padule, anche attraverso modifiche del regolamento delle aree contigue alla riserva naturale, minaccia in particolare il canneto, che da più parti si demonizza e che si vorrebbe di nuovo mettere a ferro e a fuoco quando le nidificazioni sono ancora ampiamente in atto".
"Ci opporremo a questa deriva oscurantista con determinazione, anche attraverso una corretta informazione – attaccano gli Amici del Padule –. Concludiamo con una nota sul fatto che nessuno chiama più con il suo nome l’edificio che ospita la mostra, cioè il Centro Visite della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio. Non lo fa Federcaccia, che al momento ha in concessione la struttura e non lo fanno puntualmente nemmeno i rappresentanti delle istituzioni locali (Comuni, Consorzio di Bonifica ecc.). Anche questo ci appare come un atto di ritorno simbolico al passato, a quando cioè nel Padule non vi era nessuna area destinata alla tutela della natura e nessuna struttura che di questo si occupasse.
Per fortuna ci sono anche segnali positivi: "il recente incarico conferito dalla Regione alla Lipu per la gestione della Riserva Naturale e la rinascita in Valdinievole di un gruppo di Legambiente. Queste due associazioni sono state storicamente due pilastri dell’impegno ambientalista per il Padule e la loro presenza sulla scena odierna è di fondamentale importanza".
C. B.