"Una donna attiva, generosa, altruista. Che amava il suo lavoro e amava servire la clientela del bar che ha gestito per cinquant’anni. Ho sempre pensato che mia madre rappresentasse nel suo piccolo un ’pezzo’ di storia di Castelfiorentino. E i tantissimi messaggi di affetto e cordoglio che sto ricevendo in queste ore me lo stanno confermando: ringrazio tutti coloro che hanno voluto ricordare mia madre, dedicandole un pensiero". Roberto Buggiani ha così ricordato la madre Maria Antonietta Malatesti in Buggiani, andatasene nelle prime ore di ieri all’età di 88 anni.
E numerosi castellani hanno voluto ricordarla sui social network, in attesa di tributarle l’ultimo saluto al termine della cerimonia funebre fissata per le 9:30 di stamani in Santa Verdiana. Anche perché non esiste forse nessun residente che non l’abbia mai incontrata almeno una volta: Maria Antonietta ha gestito per mezzo secolo il bar di via Cavour che portava il cognome del marito. "Credo che quella dei miei genitori sia stata la prima ricevitoria a Castello, in ordine cronologico – ha ricordato il figlio – c’era il Totocalcio, che allora era praticamente agli albori. Mia madre era sempre dietro al bancone, di fatto teneva le redini del bar. E soprattutto negli anni successivi alla guerra, ma anche in quelli del "boom" economico, non era così scontato per una donna".
Dalle parole di Roberto emerge l’identikit di una persona che ha amato profondamente il proprio lavoro e che ha saputo reagire con forza e determinazione anche ai colpi bassi inferti dalla vita. Ai due lutti che la colpirono nel giro di pochi mesi: nel 1984 perse infatti il marito Vinicio Buggiani e l’anno dopo il figlio Stefano, vittima a soli 16 anni di un incidente stradale.
"Mia madre ha saputo essere più forte delle disgrazie – ha aggiunto il figlio – la scomparsa di mio padre e di mio fratello rimarranno ferite non rimarginabili, per la mia famiglia. Lei però ha saputo andare avanti nel loro ricordo senza mai perdere le qualità che i castellani le hanno sempre riconosciuto. E che, ne sono sicuro, continueranno a riconoscerle per sempre".