Il peso delle case vuote. Proprietari impauriti e alloggi introvabili: "Serve una normativa"

Dal basso potere di acquisto fino alle poche tutele per i locatari. L’esperta del settore: "A Empoli grande carenza di appartamenti. È necessario aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale". .

Il peso delle case vuote. Proprietari impauriti e alloggi introvabili: "Serve una normativa"

Il peso delle case vuote. Proprietari impauriti e alloggi introvabili: "Serve una normativa"

"Lo affitta?". "No, preferisco tenerlo vuoto". Anche l’Empolese Valdelsa abbonda di case sfitte. Immobili che, se solo i proprietari ’sbloccassero’, andrebbero via come il pane. Il tema urgente? Trovare una normativa a tutela di chi possiede una casa e vorrebbe darla in affitto, ma ha paura. Tanta è l’attenzione sul dibattuto fenomeno degli affitti brevi - la portata è ridotta nell’Empolese, ma inizia a destare curiosità tra chi ha case vuote da tempo - che si rischia di spostare il focus rispetto alle questioni prioritarie riguardanti il mercato residenziale. A Empoli come altrove. La pensa così Giovanna Passeri, fondatrice dell’agenzia immobiliare Le Case di Gio con sede a Empoli e a Varese e vice presidente di Confcommercio Empolese Valdelsa.

"Quanto stiamo sentendo in merito alle presunte responsabilità degli affitti brevi sull’andamento del mercato delle locazioni è un inutile abbaglio che distrae dalle criticità vere sul tema - dice Passeri - Anche a Empoli viviamo una carenza di alloggi in locazione". Ma se le unità abitative scarseggiano, la colpa non è degli affitti brevi. "L’aumento dei prezzi è figlio della legge di mercato. Le seconde case inutilizzate mancano? Ovviamente no, ci sono. I proprietari sono propensi ad affittarle? No, hanno paura. La domanda di immobili in affitto cresce e cresce anche per le richieste di immobili in locazione di chi non riesce ad acquistare a causa dei tassi di interesse più elevati - spiega Passeri, consigliera direttivo Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari Confcommercio Firenze - I giovani e i monoreddito sono i primi che non riescono ad accedere al mercato del credito. Un trend, questo, cresciuto velocemente negli ultimi mesi. Non hanno altra scelta che optare per l’affitto". Qual è allora l’ elemento che blocca il mercato e fa lievitare i prezzi? La paura dei proprietari. "Nello stesso mercato in cui fermenta una domanda crescente - dice Passeri - purtroppo l’offerta è in diminuzione. Ed è in diminuzione soprattutto per la paura e aggiungo, fondata, me lo raccontano spesso, di non rientrare in possesso del proprio immobile quando si fa un affitto lungo. E’ chiaro che se i redditi diminuiscono insieme al potere d’acquisto, si teme che gli inquilini non riescano a far fronte ai propri obblighi. Ed è esattamente su questo punto che dobbiamo lavorare con una normativa adeguata. Non è difficile comprendere i proprietari che temono il rischio di morosità sapendo che non sono in alcun modo tutelati dalla normativa vigente".

Da qui, la proposta di un cambio di prospettiva. "Sono decenni che si pensa di risolvere il problema abitativo agevolando l’acquisto di una casa - rilancia Passeri - Non sarebbe ora di fare l’opposto? Aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale per le fasce più fragili allargando l’attenzione anche a quella fascia ‘non abbastanza povera’ per la casa popolare e non in grado di sostenere i canoni di mercato. Perché non riprendere le politiche virtuose abbandonate e rifinanziare il fondo per l’affitto e la morosità incolpevole?".

Ylenia Cecchetti