
La Municipale. nel 2015, con l’allora comandante Maritan. , portò al Papa. doni simbolo
di Andrea Ciappi
"Un giorno assolutamente triste", breve e lapidario il commento di ieri mattina del dirigente della polizia municipale dell’Unione, Massimo Luschi. La vita del corpo di polizia si riavvolge sino ad esattamente dieci anni fa. Gli agenti dell’Unione andarono a Roma, in udienza generale da Papa Francesco, in una bella giornata di sole sul sagrato della Basilica di San Pietro. Di fatto, in quel 22 aprile 2015, rappresentarono un’intera comunità – appunto l’Empolese Valdelsa – che idealmente in quella trasferta capitolina intravide una svolta dopo anni di profonda crisi economica e sociale. Un legame, quello tra il Pontefice scomparso ieri mattina e l’Empolese, rimasto sempre saldo.
Il pellegrinaggio coinvolse cinquanta agenti di tutti i comandi territoriali degli undici Comuni, tra ufficiali, sottufficiali e il comando generale dell’epoca con l’allora comandante Annalisa Maritan. Il Santo Padre venne avvicinato, salutato, gli vennero consegnati alcuni doni. Erano tre cesti di prodotti tipici dell’Empolese Valdelsa. Poi la riproduzione di una Madonna con Bambino del ‘700, maiolica dai colori tipici della produzione di Montelupo; un’altra immagine mariana; un cappellino da motociclista della polizia municipale; un libro su Vinci e Leonardo, un altro su Santa Verdiana, patrona di Castelfiorentino, un’altra pubblicazione rilegata con i pensieri di una agente. E addirittura una maglia dell’Empoli FC con il numero 1 e la scritta ‘Papa Francesco’. Il Papa, notoriamente tifoso di calcio del San Lorenzo, in Argentina, aveva molto apprezzato. Quindi aveva benedetto le due immagini della Madonna e scambiato parole con gli agenti. Dopo la benedizione, il Santo Padre aveva detto agli agenti empolesi: "Siete voi che dovete pregare per me". Cosa che è stata fatta anche ieri, in una Pasquetta triste.
Anche altri sono i segni del legame con l’Empolese: dal comando si sottolinea che domenica prossima, 27 aprile, avrebbe dovuto tenersi la canonizzazione del Beato Carlo Acutis, particolarmente seguito al santuario di San Donato a Livizzano. La canonizzazione è sospesa, come comunicato dalla Santa Sede. Sempre legato al santuario di Livizzano – vi si reca di solito – è il Cardinale Ernest Simoni, incontrato lo scorso anno a Roma dal Papa. Che aveva detto: "Oggi mi permetto di salutare in modo speciale un martire vivente, il cardinale Simoni". Simoni aveva vissuto 28 anni in carcere, in Albania: "Adesso ha 95 anni e continua a lavorare per la Chiesa, senza scoraggiarsi", le ulteriori parole di Papa Francesco.
Non finisce qui, abbiamo un’altra bella testimonianza di otto anni fa, 13 gennaio del 2017. È di Franco Giannini, Cavaliere della Repubblica, all’epoca alla guida del Dopolavoro Ferroviario di Empoli di cui poi è divenuto presidente onorario. Aveva inviato una lettera di auguri ogni anno a dicembre – come faceva da tempo – al Santo Padre. Con totale sorpresa, ebbe il ‘feedback’ dal Vaticano. Disse allora a La Nazione: "Papa Francesco ha apprezzato i fervidi voti augurali a lui indirizzati in occasione delle Festività natalizie".
Si trattava di una lettera stampata su carta intestata della Segreteria di Stato e firmata da monsignor Paolo Borgia, in qualità di assessore. "Dopo oltre venticinque anni di buoni auspici natalizi e di fine anno inviati in Vaticano, per la prima volta ho ricevuto risposta. Onestamente, quando ho visto la busta non ci credevo", disse Giannini. La stessa emozione provata a giugno 2020 dagli studenti del Ferraris-Brunelleschi che avevano inviato al Santo Padre un dvd realizzato da loro durante il lockdown: lui rispose incoraggiandoli a "coltivare la solidarietà, la libertà e la speranza per il futuro".