REDAZIONE EMPOLI

Il settore moda in crisi?. Ma Empoli resiste e vola. L’export cresce a due cifre

Sorpresa in controtendenza dal monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo: + 10,2%. Dallo slancio dai nuovi mercati, come il Vietnam, alle conferme da Cina e Usa.

Tito Nocentini di Intesa Sanpaolo

Tito Nocentini di Intesa Sanpaolo

di Bruno Berti

Le nubi e le tempeste, che si sono addensate all’orizzonte della moda, fortunatamente, non riguardano tutto il comparto: se la pelletteria e il calzaturiero, come abbiamo scritto, battono in testa, l’abbigliamento (il capospalla) mostra una tempra non comune. E così, se pelletteria e calzature piangono calde lacrime sulle quote di fatturato perdute, l’abbigliamento dell’Empolese e della Valdelsa ha decisamente una marcia in più. Per capirsi, se le ore di cassa integrazione sono tragicamente (per i dipendenti e le imprese) inadeguate alle esigenze delle piccole aziende, questo non accade per gli operatori di maggiori dimensioni, che vedono i loro bilanci marciare in modo soddisfacente. Tanto che nella nostra zona, nel settore dell’abbigliamento, non considerando gli artigiani, di ‘cassa’ proprio non si parla, come ci ha confermato Andrea Simone della Filctem-Cgil locale, il sindacato di settore da cui devono passare le richieste di ‘integrazione’. Se si guarda alle imprese di minori dimensioni, per non trovarsi nelle peste, in genere è sufficiente non fare il cosiddetto pronto moda, che, ad esempio, fa vedere i sorci verdi dalle parti di Prato, perché troppo esposto alla concorrenza internazionale.

Guardare alle sorti della moda non è un esercizio futile, poiché da noi significa qualcosa come 10mila addetti, indotto compreso, e guardando a tutto il settore, considerando anche i piccoli operatori. A questo quadro sommario si aggiungono, poi, i dati dell’Osservatorio sui distretti della Toscana curato dall’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo – diretta a livello toscano e umbro da Tito Nocentini –, usciti proprio ieri, che mostrano un distretto della moda dell’Empolese in grande forma (dati al primo trimestre di quest’anno) che vanta una crescita di oltre il 10% nelle esportazioni, fornendo quindi ulteriore conferma di quello che stanno dicendo le linee dell’andamento odierno, tenendo conto però che, oggi, una parte delle imprese, le più piccole come dicevamo, hanno pagato pegno alle frenate di alcuni grandi marchi che si sono trovati a fare i conti con le minori entrate dovute a una diminuzione dei fatturati, che di fronte alle difficoltà (l’aumento spropositato di produzione dopo il Covid non ripagato da un duraturo aumento degli acquisti da parte della clientela) hanno tagliano i contratti con i fornitori, anche se di qualità come i nostri.

Guardando alle cifre fornite dall’osservatorio sui distretti industriali della Toscana, si vede che quello della moda empolese è una crescita che ha un protagonista inaspettato, vale a dire il Vietnam, dove nel 2023 praticamente non si facevano affari, che invece nel primo trimestre del 2024 sono arrivati a 84,6 milioni di euro, senza dimenticare protagonisti di rilievo, come la Cina (+60,7, di euro, quasi il 129% di incremento). Da segnalare anche gli Stati Uniti (+40,5 milioni; +71,4%) ed Emirati Arabi Uniti (+35 milioni; +651%), che hanno più che compensato il calo verso la Svizzera (-231,3 milioni; -84,8%), segno anche in questo caso di possibili revisioni nelle politiche distributive. C’è infatti da tener conto che la Svizzera è il centro logistico delle grandi griffe, e un decremento dell’export di moda verso la Confederazione significa che alcuni grandi marchi stanno mostrando problemi di mercato. Restando al Vietnam, c’è da ricordare il ruolo di scopritore, dalle nostre parti, delle possibilità del Paese che aveva battuto gli Stati Uniti. Ci riferiamo ad Antonio Brotini, a lungo alla testa dell’omonimo calzaturificio di famiglia a Cerreto Guidi, il Pakerson, che nella prima decade del 2mila aveva aperto due negozi in quel Paese. D’altra parte, Brotini era stato presidente dell’Anci, l’associazione di calzaturieri di Confindustria, e aveva guidato l’associazione dei calzaturieri europei: un industriale con il fiuto decisamente esercitato. Ancora dal punto di vista dei numeri, segnaliamo che il distretto della moda di Empoli nel 2023 aveva esportato merci per un valore di 2,6 miliardi di euro, che il dato del primo trimestre 2024 correggono in alto, per un valore di 719 milioni, pari appunto al 10,2% in più.