
Il soldato che disertò la Wehrmacht La salvezza a Castelfiorentino E ora l’abbraccio tra i discendenti
CASTELFIORENTINO
Finalmente l’abbraccio. Un incontro speciale, nel segno della storia e del ricordo. I figli di Wiktor Szoltysek, il soldato polacco che disertò la Wehrmacht e venne nascosto da alcune famiglie contadine di Castelfiorentino, hanno incontrato i discendenti dei cittadini che lo avevano ospitato. Un incontro tra generazioni nuove per ricordare il passato e ripercorrere momenti importanti per entrambe le famiglie. Szoltysek era stato arruolato nelle Forze di Difesa tedesche ma era di origine polacca: nel giugno 1944 - dopo l’annientamento della sua divisione a Cisterna da parte degli angloamericani - decise di disertare. Si tolse l’uniforme tedesca e risalì il Centro Italia con mezzi di fortuna, concludendo la sua fuga nelle campagne di Castelfiorentino. Qui incontrò quelli che all’epoca erano "tre giovani". I ragazzi lo condussero da alcune famiglie contadine (Casamonti, Bartalucci e Giorli) che nascosero il disertore per un mese, imponendo ai figli un rigoroso silenzio. Wiktor vi rimase fino alla fine di agosto, per poi riprendere la sua "guerra" contro i tedeschi nella "3° Carpathian Rifle Division" fino alla Liberazione di Bologna nell’aprile del ’45. Un’esperienza straordinaria, raccontata in un diario pubblicato postumo dai figli Jan e Henryk nel 2019. Proprio loro sono arrivati fino a Castelfiorentino per conoscere i figli dei "castellani" che avevano nascosto il padre. Grazie ad una ricerca nell’anagrafe comunale, l’incontro si è trasformato in realtà. Nella sala rossa del Municipio, dopo una visita delle campagne di Oliveto che per Wiktor avevano rappresentato la salvezza, le due famiglie hanno avuto l’occasione di conoscersi. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri anche l’assessore alla Cooperazione Internazionale, Francesca Giannì, il consigliere con delega alla Memoria, Silvia Callaioli e il presidente dell’Anpi, Marco Cappellini.
A rappresentare le famiglie contadine che avevano protetto Wiktor in quella tormentata estate del ’44, Roberta Casamonti, figlia di Alighiero, e il marito Alessio Latini. Dopo la cerimonia Jan e Henryk Szoltysek e il nipote Thomas hanno incontrato anche Eleonora Bartalucci. La 92enne è l’unica testimone rintracciata ancora in vita; all’epoca dei fatti era una ragazzina di soli 13 anni. Nel libro dei fratelli Szoltysek oltre venti pagine sono dedicate alla permanenza a Castelfiorentino. Il volume è al momento disponibile solo in lingua polacca e in inglese ma si sta già lavorando alla traduzione in italiano.