REDAZIONE EMPOLI

Il venerdì nero agita il settore: "Si tratta di saldi mascherati. Alle botteghe solo le briciole"

D’Alessio (Confesercenti): "Si blocca la ripartenza della stagione più intensa a vantaggio solo dell’online"

Il venerdì nero agita il settore: "Si tratta di saldi mascherati. Alle botteghe solo le briciole"

D’Alessio (Confesercenti): "Si blocca la ripartenza della stagione più intensa a vantaggio solo dell’online"

Supersconti, offerte e novità. Prezzi da capogiro, promozioni e corse al risparmio. "Solo per domani potrai approfittare di ribassi incredibili sui prodotti che ami di più". E tanti messaggi del genere. Che sia caccia all’occasione o una "truffa mascherata" l’appuntamento da sempre fa discutere. Torna il black friday, venerdì nero di importazione americana, che negli anni si è trasformato in qualcosa di più. Più giorni di sconti, un weekend, addirittura settimane. E’ l’attesa ricorrenza che dà il via allo shopping natalizio, ma quali sono le reali ripercussioni sul commercio di prossimità? I dati nazionali parlano di un incremento significativo degli italiani pronti allo shopping: il 67,2% rispetto al 60% dell’anno scorso, soprattutto donne e adulti sotto i 50 anni. Tra gli articoli ricercati rimane in testa l’abbigliamento, per un budget medio destinato alle spese di circa 261 euro, contro i 236 euro del 2023. Un’iniziativa, quella del Black Friday, non sufficiente a garantire la tenuta e la stabilità del settore. Al contrario: l’ennesima "mazzata" per il commercio.

"Il trend degli scorsi anni purtroppo continua - commenta Gianluca D’Alessio responsabile Confesercenti Empolese-Valdelsa - E l’impatto è ancora peggiore del 2023 sulle attività. Il black friday è un blocco forzato alla ripartenza della stagione più interessante, quella natalizia. Diciamo sempre che i saldi invernali sono troppo anticipati. Questa brusca frenata attesa per venerdì ma di fatto già partita da settimane, va tutta a vantaggio dell’online e della grande distribuzione. Il commercio tradizionale cerca di adeguarsi a questo sconto forzato che non porta beneficio a nessuno, ma gli incassi sono marginali".

Si genera un meccanismo dannoso, insomma, che mette in difficoltà e non poco i negozi di vicinato. "I centri storici non traggono alcun beneficio e al commercio tradizionale restano le briciole. Il consumatore? Ha un parziale risparmio". Forse. L’associazione di categoria non ha dubbi. Questa iniziativa è solo "un ulteriore rafforzamento per le piattaforme virtuali e una forte penalizzazione per i negozi. Si tratta di saldi mascherati all’inizio di dicembre, periodo strategico". Una mano sul cuore, l’altra al portafogli. L’appello ai consumatori è di acquistare nei negozi di prossimità, vera anima delle piccole e medie città e ingranaggio fondamentale per l’economia locale, dove trasparenza, servizio, prezzo e assistenza al cliente, sono sempre garantiti. Già ci sono stati il meteo incerto, inflazione e caro vita a ridurre drasticamente la propensione ai consumi delle famiglie: la stagione ha registrato un calo delle vendite che sta mettendo a dura prova i negozianti di abbigliamento. E il Black Friday certo non aiuta. Intanto è stata ufficializzata la data di inizio dei saldi invernali. Dal 4 gennaio 2025 e per i due mesi successivi, calendario unico quasi per tutta Italia.

Y.C.