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Imparare a gestire i conflitti Studenti in aula con gli avvocati Tra giochi di ruolo e simulazioni

Cinquanta ragazzi del Pontormo protagonisti del progetto. Gli esperti: "Risultati sorprendenti"

Imparare a gestire i conflitti Studenti in aula con gli avvocati Tra giochi di ruolo e simulazioni

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Avvocati impegnati in aula e stavolta non si tratta di un tribunale, ma di una scuola. Si chiama ’So-stare nel conflitto: la mediazione nelle scuole’ ed è il progetto che insegna agli studenti a gestire e risolvere i conflitti. Come? Con simulazioni e giochi di ruolo dove i giovani sono chiamati a mettere in pratica i consigli ricevuti dagli esperti.

L’iniziativa, che si ripete per il secondo anno di fila, ha riguardato circa 200 studenti e 12 classi in Toscana, tra cui anche il Pontormo di Empoli. Circa 50 ragazzi di due classi terze del liceo di scienze umane hanno appreso la cultura della mediazione come modalità complementare nella gestione e risoluzione dei conflitti, grazie agli insegnamenti dei mediatori dell’associazione nazionale Mediatori professionisti (Anmp). "Insegniamo agli studenti a stare nel conflitto e a provare a uscirne in maniera costruttiva – spiega l’avvocato Ilaria Lelli, referente commissione scuola di Anmp –. I ragazzi ci stupiscono ogni volta con la loro innata capacità di apprendere, di mettere in pratica e con la loro curiosità di capire".

Gli studenti del Pontormo hanno avuto modo di tradurre gli insegnamenti in simulazioni coinvolgenti vestendo i panni dei protagonisti della mediazione (le parti in conflitto, i loro avvocati e il mediatore chiamato a gestire la controversia). "Da questi percorsi tutti ne usciamo arricchiti – continua l’avvocato Lelli –. Insegnare ai cittadini, fin da giovani, che esiste la mediazione come metodo alternativo di risoluzione dei conflitti, ci dà la speranza di credere che la trasformazione in atto negli ultimi anni, porti a un futuro migliore, nel quale la collaborazione abbia la meglio sulla distruzione". Il progetto ’So-stare nel conflitto’ è nato proprio per trasmettere ai ragazzi la prospettiva che un litigio, un conflitto o una contrapposizione insorta tra coetanei o anche con il mondo degli adulti, se gestita correttamente possa diventare un’opportunità, piuttosto che rappresentare un disagio. Durante gli incontri in aula di 6-7 ore gli avvocati impegnati al Pontormo – Ilaria Lelli, Barbara Mannelli, Benedetta Marmugi e Andrea Petralli – hanno guidato i ragazzi nella conoscenza e comprensione delle tecniche più adeguate. Risultato? Dai questionari riempiti al termine del percorso di apprendimento è emerso che tutti i ragazzi consiglierebbero a un amico di vivere l’esperienza.