FRANCESCA CAVINI
Cronaca

"Impianto rifiuti al Terrafino, Empoli non è più disponibile"

Il sindaco Brenda Barnini, dopo la pausa di riflessione, spiega: "Alla domanda se c’è ancora la disponibilità ad accompagnare la fase di progettazione, la risposta è no"

Il sindaco Brenda Barnini

Il sindaco Brenda Barnini

Empoli, 16 dicembre 2022 - Impianto di smaltimento dei rifiuti urbani non ulteriormente riciclabili al Terrafino, è il momento di fare il punto. Le ultime settimane sono state un susseguirsi di contestazioni al progetto, anche molto veementi, e di scambi non propriamente benevoli fra amministrazione locale e regionale.

La sindaca Brenda Barnini ha fatto ulteriore, definitiva chiarezza. "Il Comune di Empoli - ha detto Barnini - non ha mai presentato una proposta per l’impianto dei rifiuti. L’avviso pubblico della Regione era rivolto alle aziende e ai gestori del servizio e non esiste neanche un allegato che riguardi il Comune. Il titolare di questo procedimento amministrativo è la Regione Toscana. L’amministrazione comunale di Empoli aveva data la disponibilità a discutere e condividere il percorso di progettazione, coinvolgendo fin dal primo momento il consiglio comunale e chiedendo che partecipazione e trasparenza fossero i pilastri accanto alla progettazione tecnica. Quindi, se la domanda di oggi è se c’è ancora questa disponibilità ad accompagnare la fase di progettazione, la risposta è no". Lo stop al progetto non coinvolge un solo dato. Come detto nei giorni scorsi, la prima motivazione del “no“ per la sindaca Barnini è perché "alla prova dei fatti non ha funzionato. La scelta che un tema chiaramente di responsabilità regionale sia stato delegato da un lato a proposte fatte dai soggetti proponenti e dall’altro alla discussione di un singolo territorio non ha funzionato. Quel territorio si porrà la domanda inevitabile "perché io?" e non Firenze o Pistoia o Prato o tutte e tre insieme visto che il problema riguarda l’Ato Toscana centro?". Ed è innegabile che il suo “perché io?“ il territorio Empolese l’ha fatto sentire forte e chiaro.

Ma, secondo Brenda Barnini, c’è dell’altro. "Il tema dei rifiuti scatena una reazione pregiudiziale. Eventi precedenti a quello in discussione fanno sì che le persone dicano no a prescindere quando si tratta di rifiuti. Probabilmente, con qualunque altro tema una reazione di questo genere non ci sarebbe stata. E questo è l’aspetto su cui la politica tutta deve iniziare un percorso di informazione della cittadinanza. Il miraggio zero-waste, che ha influenzato e fatto andare su certi binari questa situazione, è, per l’appunto, un miraggio". I dati della raccolta differenziata dicono che anche un comune molto virtuoso come Empoli, con l’83 per cento, o uno ancora più virtuoso come Capannori (Lucca), con l’86 per cento, hanno bisogno di smaltire i rifiuti non ulteriormente riciclabili. "Questa reazione di opposizione a prescindere - aggiunge Barnini – è fomentata da chi sostiene che possa esistere un modello zero-waste, ma non è così. Anche dove quel modello è stato adottato, una parte dei rifiuti continua ad andare in discarica o al termovalorizzatore".

Infine un ’memento’ al governatore toscano Giani, che ha detto che “la tappa di Empoli ha visto un sindaco che prima ha proposto e poi, di fronte alla resistenza sociale che si è creata, ha sospeso l’iniziativa“. "Rimango molto sorpresa – ha commentato Barnini – perché nessuno più del presidente Giani dovrebbe sapere che in risposta al bando per i rifiuti non c’è una richiesta del Comune di Empoli. Inoltre ricordo che delle circa 250mila tonnellate di rifiuti prodotte dall’Ato Toscana centro, il territorio dell’Empolese Valdelsa ne produce un 10%, quindi se il presidente della Regione dice 'noi non spingeremo per farlo a Empoli', figuriamoci noi".

"Non è la prima volta che mi misuro con argomenti difficili – conclude la sindaca Barnini – e a questa amministrazione non è mai mancata la voglia di assumere decisioni difficili, dalla chiusura della piscina perché non bastavano i soldi, alle assemblee con i cittadini sulla 429 dopo lo scandalo del Keu, sul raddoppio ferroviario a Granaiolo o sull’ecomostro a Ponte a Elsa. Argomenti con una dimensione propria di un Comune. Ci si mette la faccia e si va fino in fondo. Nel caso specifico, il Comune è uno dei soggetti coinvolti, non il titolare della situazione. Nessuno, comunque, si deve sottrarre alla consapevolezza che nemmeno stavolta siamo stati in grado di dare una soluzione al problema, servivano più politica e coerenza a tutti i livelli".