IRENE PUCCIONI
Cronaca

Imprenditore rapinato, doppio agguato: dopo le cure in ospedale nuovo assalto sotto casa

Castelfiorentino, il racconto della vittima: "Mi hanno picchiato per rubare collana e orologio". La banda che lo ha preso di mira ha vandalizzato anche il suo furgone da lavoro

Sulla vicenda indagano i carabinieri (foto d’archivio)

Sulla vicenda indagano i carabinieri (foto d’archivio)

Castelfiorentino, 10 dicembre 2023 – Accerchiato, aggredito con pugni e calci e rapinato di una collanina d’oro e di un orologio. Quello che il ’commando’ cercava però erano soldi. O almeno è quello che la vittima, 46 anni, cittadino di origine marocchina, residente a Castelfiorentino e titolare di una ditta di trasporti, ha sentito dire dai suoi aguzzini, che dopo il primo assalto non si sono fermati. Poche ore dopo, tornato dall’ospedale (dove è stato dimesso con cinque giorni di prognosi, un trauma cranico e contusioni multiple) l’uomo ha subito un altro agguato. Gli assalitori lo aspettavano sotto casa armati di bottiglie di vetro. Per fortuna stavolta è riuscito a ripararsi dai colpi e a chiudersi dentro il palazzo. L’ultima amara scoperta l’ha fatta l’indomani mattina quando è andato al garage dove tiene i mezzi da lavoro, tra cui un furgone: lo ha ritrovato con i vetri rotti e lo specchietto piegato.

I fatti risalgono a qualche giorno fa. Tutto ha avuto inizio intorno alle 20.30 lungo via XX Settembre a Castelfiorentino. L’uomo si trovava a bordo della sua auto in compagnia di un amico. "Stavo andando a riprendere mio nipote – racconta – quando una decina di ragazzi, metà dei quali con coltelli alla mano, mi hanno costretto a fermarmi. Avevo i finestrini aperti e ho sentito che gridavano indicandomi ’Lui ha i soldi, lui ha i soldi’. Un paio di loro sono venuti dal mio lato e sono sceso. E’ a quel punto che mi hanno colpito alla testa e sono caduto a terra. Hanno continuato a picchiarmi ed io a difendermi. Ho tentato di scappare, ma mi hanno di nuovo bloccato e con un piede di porco hanno infranto il vetro dell’auto e rotto uno specchietto". Placata la loro furia e dopo aver capito che l’uomo non aveva soldi con sè se ne sono andati, non a mani vuote però. "Quando mi sono rialzato mi mancavano la collana e l’orologio". A chiamare carabinieri e soccorsi è stata una conoscente della vittima. Dopo essere stato medicato al pronto soccorso, a distanza di poche ore, l’uomo ha subito un’altra aggressione sulla soglia di casa e poi ha trovato il furgone da lavoro vandalizzato. Ai carabinieri di Castelfiorentino, dove ha sporto denuncia, ha detto di aver riconosciuto sul momento soltanto uno dei componenti del commando. "Tramite amici sono riuscito a individuarne altri due – prosegue – Tra l’altro hanno anche spaccato l’auto del ragazzo che mi ha accompagnato all’ospedale e rotto il vetro al mio vicino. Mia moglie e i miei figli sono terrorizzati e non escono più di casa. Sono un ragazzo conosciuto e un grande lavoratore. Ho anche tre operai che mi aiutano. Ho tanta paura per me e per i miei cari. Chiedo che i responsabili vengano individuati e la giustizia applicata". Tra i primi a venire a conoscenza della tremenda vicenda è stata Susi Giglioli, capogruppo della Lega a Castelfiorentino. "Bensaid è venuto a trovarmi in negozio e mi ha raccontato tutto – spiega Giglioli, che aggiunge – La battaglia vera è legali contro illegali, è chi si integra con grossi sacrifici e chi rifiuta l’integrazione ed è proprio aver semplificato segnali evidenti di impossibile sostenibilità che ci porta oggi a considerare la sicurezza uno dei principali problemi del convivere civile. Approfitto per dare alcune informazioni sulla raccolta firme “strade sicure”: abbiamo raccolto oltre 3mila firme che verranno consegnate al sottosegretario all’interno Nicola Molteni come richiesta di attenzione verso questi territori perché l’intervento dell’esercito, non solo avrebbe un sostenibilità a carico del governo e non del comune, ma permetterebbe alle altre forze dell’ordine di dedicarsi ad altri controlli".