FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Imprese in calo nell’Unione. Contrazione dello 0,4%: preoccupa l’artigianato

Il dato generale è in linea con quello registrato dalla Città Metropolitana. Nell’area urbana empolese la flessione più netta: meno 2 per cento

Imprese in calo nell'Empolese Valdelsa (Foto Ansa)

Imprese in calo nell'Empolese Valdelsa (Foto Ansa)

Empolese Valdelsa, 13 luglio 2024 – Il quadro che emerge dall’analisi di Cna per quanto riguarda lo stato delle imprese nell’Empolese Valdelsa è di sostanziale tenuta, anche se ci sono indicatori che, come sottolineano gli stessi vertici dell’associazione che raggruppa artigiani e imprenditori, vanno tenuti sotto controllo. Elaborando i dati del primo trimestre 2024 diffusi dalla Camera di Commercio di Firenze, infatti, Cna Empolese Valdelsa comunica che sono 16.285 le imprese attive nel territorio dell’Unione, numeri che segnano un calo dello 0,4% rispetto al 2023. Si tratta di una diminuzione in linea con quella segnata dalla Città Metropolitana. In questo dato generale, quello che suscita maggiore preoccupazione è relativo all’artigianato. Il settore ha perso l’1,4% delle imprese nell’ultimo anno, un calo più marcato rispetto alla media provinciale (-0,8%) e particolarmente marcato nell’area urbana empolese: -2%.

Per quanto riguarda le imprese, i settori trainanti risultano essere, nell’ordine, commercio e pubblici esercizi (29%), servizi (27,9%), manifatturiero (17,7%), costruzioni (14,6%) e agricoltura (10,6%) mentre per quanto riguarda l’artigianato i settori più consistenti sono edilizia (36%), manifatturiero e servizi (entrambi al 31%). Caratteristiche significative per una riflessione su come sia composto oggi il tessuto produttivo della piccola e media impresa e delle imprese artigiane sul territorio emergono dall’analisi di chi, concretamente, le amministra. Le imprese guidate da stranieri rappresentano il 18,5% del totale, mentre quelle giovanili sono il 6,9% e quelle femminili il 24,7%, dato molto significativo per l’area, perché la posiziona oltre due punti percentuali sopra la media provinciale fiorentina.

Il presidente di Cna Empolese Valdelsa, Fabio Bianchi, nel commentare quest’analisi ha manifestato qualche preoccupazione. "Sebbene il calo dello 0,4% possa sembrare modesto – ha detto – è un segnale che non possiamo ignorare. A preoccuparci maggiormente è la diminuzione marcata delle imprese artigiane. Questo ci impone di riflettere e di intervenire con misure mirate per sostenere e rilanciare l’artigianato, un settore cruciale per la nostra identità e il nostro tessuto economico". Le richieste di Cna agli amministratori sono piuttosto precise: si va dalla domanda di interventi a sostegno del tessuto imprenditoriale tramite l’ammodernamento delle aree industriali e artigianali, alla creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili.

Punto cruciale, ma certo non da ora, delle necessità espresse da Cna sono la semplificazione burocratica e la razionalizzazione della tassazione, condizioni per cui si propone da una parte l’allineamento di tasse e oneri tra i diversi comuni e dall’altra una maggiore cooperazione per ridurre disagi e costi causati dalla burocrazia. "I mancati interventi in materia di burocrazia e fiscalità – si sottolinea da parte dell’associazione – scoraggiano il desiderio di fare impresa, oltre a ostacolare l’attività delle aziende già in essere". L’analisi di Cna Empolese Valdelsa, infine, evidenzia l’importanza di favorire la collaborazione tra scuola e impresa. "L’alta professionalità e il Made in Italy – sottolinea il presidente Bianchi – sono tra i valori che ci consentono di competere nella crisi economica internazionale: formare i lavoratori di domani non può essere una responsabilità (e un costo) a carico delle sole imprese, che invece devono essere sostenute anche economicamente".