Empolese Valdelsa, 18 marzo 2022 - La notizia che ti auguri ma che, forse, non ti aspetti. Nel biennio colpito dalla pandemia il sistema economico dell’Empolese Valdelsa ha perso il 2% delle proprie imprese. Ma a sorpresa è l’imprenditoria femminile, tra il 2019 ed il 2021, quella che è riuscita a rimanere stabile in uno dei momenti più difficili dell’economia nazionale. A riferirlo è Cna che offre anche una mappatura del tessuto imprenditoriale locale in rosa. Sono 4.077 le imprese attive, una realtà di grande valore per l’economia, attiva sul territorio prevalentemente nei servizi (37,4%), nel commercio (35,2%) e nella manifattura (15,7%). Una rete che permette alle donne di raggiungere una piena realizzazione personale e di ricoprire ruoli di responsabilità. In media le donne guadagnano il 7,4% in meno dei colleghi, ma la percentuale scende all’1,6% nelle micro imprese. Altro dato interessante riguarda la presenza di donne lavoratrici dipendenti. Rispetto a una media nazionale di occupazione "rosa" pari al 40,5% nell’intero sistema produttivo, nelle micro-imprese fino a 9 dipendenti la quota di posti di lavoro occupati da donne supera il 47%. Certo, la strada non è in discesa.
"Il lavoro non può dirsi ancora completato – spiega Alberta Bagnoli, imprenditrice empolese e presidente di Cna Impresa Donna - Per promuovere l’auto-imprenditorialità rosa sono necessari interventi ben calibrati: l’assegno unico universale per i figli a carico e le misure previste dal Pnrr sono un primo importante passo per l’eliminazione della disparità di genere. Non si tratta soltanto di un problema economico e sociale. È soprattutto una questione culturale ed educativa".
Lo conferma anche Rachele Rizzo, dal 2015 titolare di Ceramiche Arti-C di Castelfiorentino. "E’ stato ed è tuttora difficile farsi rispettare, specialmente in un settore come quello ceramico in cui la presenza femminile è pressoché assente. ‘Tanto è una donna’. Quante volte me lo sono sentito ripetere. Ogni giorno mi confronto con manager aziendali che ancora non credono che una donna possa fare più di un uomo. Con il tempo, la testardaggine e l’autorevolezza sono riuscita ad affermarmi, specializzandomi nel mio settore senza lasciar spazio all’improvvisazione. Ma ancora oggi, nel 2022, siamo lontani dal cambio di mentalità. La donna resta un passo indietro".
La parola chiave? "Rispetto - aggiunge Bagnoli - Il riconoscere all’altra/o la stessa dignità, le stesse capacità, gli stessi diritti che riconosciamo a noi stessi". La guerra che si combatte ogni giorno ora è anche in bolletta. "Se non ci siamo piegate durante la pandemia è stato merito della clientela (specialmente danese, tedesca, austriaca e svizzera) che ha sempre creduto in noi, commissionandoci ordini anche in pieno lockdown. Ora - dice Rizzo - c’è un’altra emergenza a cui far fronte, ed è quella del costo delle materie prime. L’aumento del costo di scatole, cartone, terra e smalto impatta per un 200% in più sulle casse aziendali. Non c’è comunque da scoraggiarsi e alle giovani donne che nutrono l’ambizione di avviare un’attività dico di puntare molto sulle relazioni umane. Essere sempre se stesse, avere un rapporto chiaro, trasparente e rispettoso con i propri dipendenti che sono quelli che mantengono salda l’azienda".
Ylenia Cecchetti