BRUNO BERTI
Cronaca

Imprese locali, la classifica dei fatturati

Si va dagli oltre 1,5 miliardi di Sesa Spa fino ai 10 milioni di Ecomedica. Al secondo posto la Sammontana, stando alle cifre del 2019

di Bruno Berti

Quella delle classifiche può essere una mania, ma nel caso di questioni economiche diventano un aiuto per capire come vanno le cose in un settore imprenditoriale o in un’area geografica. Per quest’ultima ‘categoria’ ci sono i dati, riferiti al 2019, dei fatturati delle imprese, comprese quelle dell’ex Provincia di Firenze. La ricerca è sul sito ”Reportaziende“ sulla base di dati forniti da Consodata.

Spulciando nella grande mole di nominativi, emergono alcune conferme e qualche elemento che fa luce sulle condizioni di alcuni comparti di attività. Nel nostro lavoro di cernita ci siamo fermati a quota 10 milioni di euro di fatturato, considerando quindi le aziende più ‘pesanti’. Con l’avvertenza che qualche impresa non viene citata, magari perché i suoi dati rientrano nel bilancio di un’azienda capofila o perché non ha aderito alla ricerca nazionale che ha portato alla graduatoria.

In testa troviamo il Gruppo Sesa, informatica, che nelle schermate viene considerato separato tra le varie imprese che lo compongono (comunque sarebbe stato primo già con la sua impresa più rilevante, Computer Gross). Noi abbiamo riunito i dati per fornire un quadro di più facile comprensione. Nel 2019 Sesa ha fatturato oltre 1,5 miliardi di euro, tenendo però conto che il bilancio si chiude al 30 aprile e quindi ingloba parte del 2018 ma, conseguentemente, manca parte del 2019. Sulla seconda piazza troviamo saldamente insediata la Sammontana, il colosso del gelato e di tante altre dolcezze, con 387,7 milioni di euro. Al terzo posto Birindelli Auto, con 133,4 milioni. Segue Ugo Scotti, sempre veicoli, con 125,9 milioni. Poi troviamo le Industrie Bitossi a quota 121,9, seguite da Gmg, ancora auto, con 106,2, a pari merito Colorobbia, di nuovo Bitossi. In questo caso è doveroso ricordare che il gruppo ha altre attività, con una forte presenza all’estero (la si può definire tranquillamente una multinazionale) che le fanno superare in complesso il miliardo di euro di fatturato.

Poi troviamo un altro dei nomi storici dei concessionari auto, Scotti, con 80,4 milioni di euro. Poi arriva un’azienda del cui settore, in tempi ormai passati, avremmo trovato una serie lunghissima di imprese: la Vetreria Etrusca, con 79,1 milioni. Scorrendo ancora le schermate, arriviamo a Brogi & Collitorti, a quota 69,1 milioni di euro. Poi arriva un nome molto noto a Empoli: Palagini Piero e figli con 64 milioni. Di nuovo segue una delle attività della famiglia Scotti, con la Scotti 2.0 a 51 milioni. Poi ecco il settore della moda, con i 45,2 milioni di Pellemoda. Quindi Scotti Veicoli Industriali con 37,3 milioni di euro, a cui tengono dietro i bagni chimici di Sebach con 34,8. Scorrendo ancora arriviamo a Cabel Industry, 31,2 milioni. Scendendo troviamo un terzetto di concessionarie auto: Tinghi Motors, che ‘pesa’ 26,9 milioni, Peragnoli Scar con 23,5 e Corsinovi e Peruzzi, che ‘vale’ 22,5 milioni. Seguono le coop sociali di Co&So, 19 milioni, e Paci Paolo Siderurgica a 18,5. Quindi Industrie Testi (gioielli) a quota 18 e Ghezzi Alimentari a 17,5 milioni.

L’elenco di aziende locali prosegue con Berni a 17,2 milioni, Inpa, il re nostrano dei sottoli, a 17 milioni di euro e Ilio Pesca a 16,7. Poi ancora un concessionario di automobili, Eurocar, con 16,1 milioni. Troviamo poi la Cantine Leonardo con 15,1 milioni, l’Ingrosso Confezioni Santini, 15 milioni, e Peragnoli Auto a quota 14,4. Seguono Le Soluzioni, servizi per società pubbliche, con 13,8 milioni.

Quindi una società del colosso Unicoop (a livello complessivo supera i 2,3 miliardi di euro), Cerealia, che fattura 12,4 milioni. Successivamente tocca a Ninci Elettrodomestici con 12,3 milioni di euro, seguito da Stoc Energy a quota 11,8. In graduatoria viene quindi un altro concessionario, Sevar, con 11,2 milioni di euro. A pari merito si arriva a I Medicei, con la stessa cifra, 11,2. Scendendo, tocca a Pontorme Srl, società che opera nel settore immobiliare con 10,1 milioni e infine a Ecomedica, che fattura 10 milioni di euro tondi.