Incubo aviaria, la prevenzione: "No ad allarmismi ingiustificati. Ma sosteniamo i nostri allevatori"

Focus vaccini: l’Ue li compra, l’Italia no. L’analisi di Mugnaini, responsabile uscente all’agricoltura per l’Unione "Non è la prima volta che il settore o specifiche colture si trovano a dover scongiurare certi scenari".

Incubo aviaria, la prevenzione: "No ad allarmismi ingiustificati. Ma sosteniamo i nostri allevatori"

Incubo aviaria, la prevenzione: "No ad allarmismi ingiustificati. Ma sosteniamo i nostri allevatori"

EMPOLESE VALDELSA

La Confederazione nazionale coltivatori diretti, con il presidente di Firenze Cesare Buonamici, ha espresso preoccupazione a 360 gradi per i pappagalli verdi "alieni". Con lo spettro dell’aviaria: un incubo ricorrente a livello mondiale. Nel frattempo si ha notizia che Hera, l’autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione europea, ha firmato a nome di quindici Stati membri dell’Unione Europea e dello spazio economico europeo un contratto quadro di appalto congiunto per la fornitura di un massimo di 665mila dosi di vaccino prepandemico di Seqirus, con l’opzione per ulteriori 40 milioni di dosi per tutti i quattro anni del contratto. L’Italia non ha aderito, ma potrà andare a contrattare con Seqirus. Alessio Mugnaini è sindaco al secondo mandato di Montespertoli e in attesa delle nuove deleghe dell’Unione è stato anche il responsabile agricoltura degli undici comuni. A lui abbiamo chiusto un punto di vista sulla questione, tenendo a precisare che il problema aviaria non sta interessando l’Empolese Valdelsa.

Che cosa ne pensa di questa mossa di Hera?

"Penso che qualunque progresso che aiuti le persone a non avere malattie sia positivo. Questo in particolare compie un’azione specifica di prevenzione su soggetti particolarmente esposti a rischi di infezione da influenza aviaria e quindi opera in modo puntuale e specifico e questo è un fatto molto positivo".

C’è il rischio che diventi misura divisiva?

"La scienza e la medicina non possono mai essere divisive, il progresso aiuta la popolazione a stare meglio, a vivere in salute e questo non può dividere. Dobbiamo costruire un sistema sociale che valorizzi il progresso scientifico e medico e non che lo ostacoli. Questo ci ha insegnato la pandemia Covid19 e questa sarà la sfida del futuro. Investire in ricerca e in cultura scientifica è l’unico modo per creare una comunità sociale che non si divida su questi progressi ma che li affronti con spirito anche critico ma propositivo".

La situazione di fatto di continua tensione secondo molti spezza le ali alle economie locali, un pensiero anche su questo...

"Non è la prima volta che alcuni comparti legati agli allevamenti o a specifiche colture subiscono problemi di questo tipo. Dobbiamo sostenere le nostre produzioni locali senza creare allarmi ingiustificati e promuovere il lavoro di allevatori che producono in sicurezza e fornendo prodotti di alta qualità. Tutti dobbiamo operare in questo senso sia perché conosciamo bene gli allevatori sul territorio e sia perché sappiamo che il loro lavoro è rispettoso della salute di tutti".

Andrea Ciappi