EMPOLESE VALDELSA
A pochi giorni da Natale arriva come un bel regalo sotto l’albero. Dopo quasi un anno di trattative si è conclusa positivamente la lunga maratona per la sottoscrizione del primo contratto decentrato aziendale della Asl Toscana Centro. Chi l’ha siglato, le sigle di Cgil, Cisl e Uil aziendali, lo definiscono "un accordo storico per il quale siamo pienamente soddisfatte per i risultati raggiunti". Con il voto favorevole di larga maggioranza dell’assemblea Rsu è stato ratificato l’accordo sindacale sulla parte economica del nuovo contratto decentrato aziendale, che va ad aggiungersi ad altri importanti accordi già sottoscritti negli ultimi mesi.
L’accordo porterà benefici salariali a tutti i dipendenti di tutte le categorie professionali per i prossimi tre anni. Il tesoretto a disposizione è complessivamente di circa 30 milioni di euro. Nell’area dell’Empolese Valdelsa sono diverse le professionalità sanitarie che potranno godere di questa "boccata d’ossigeno" a partire dalla busta paga di gennaio. Il servizio che verrà premiato di più è quello della Rems empolese di via Valdorme Nuova. A tutti gli operatori della struttura verranno aggiunti 100 euro in busta paga. A beneficiare dell’aumento salariale sono 12 infermieri, 12 Oss ed 4 educatori. Infermieri e Oss che lavorano nelle degenze ospedaliere e chirurgiche, tutti quelli in servizio nelle cure intermedie e nell’hospice – si parla di almeno di 200 lavoratori – riceveranno 80 euro in più al mese. Stessa indennità è stata stabilita anche per gli infermieri di famiglia, figura molto importante che è stata incrementata sul territorio arrivando alle attuali 60 unità circa. Un importante aumento in busta paga lo vedranno arrivare anche i professionisti dell’anatomia patologica: una decina sono i tecnici sul territorio che beneficeranno di 100 euro in più al mese. Infine 60 euro è l’aumento per tutti gli operatori del servizio di front office.
A tutto ciò si aggiunge un’altra ’conquista’: l’investimento di 6 milioni e 600mila euro in tre anni porterà tutti gli operatori a fare uno “scatto d’anzianità” ogni cinque anni. Sono stati, inoltre, stanziati, altri 1.200.000 euro per aumentare gli importi orari dei turni festivi e per estendere la platea dei lavoratori che beneficeranno dell’indennità di presenza giornaliera, ma soprattutto è stato stabilito di aprire tavoli di confronto che dovranno occuparsi di sviluppare nuovi e più evoluti modelli organizzativi. Il coordinatore Fp Cgil Asl Toscana Centro, Simone Baldacci esprime piena soddisfazione per l’accordo raggiunto, ma avverte: "Rappresenta solo un piccolo primo passo che dovrà portare, nel futuro prossimo, alla realizzazione di un evoluto sistema di assegnazione degli incarichi professionali". Per Massimo Cataldo segretario Cisl Fp Firenze-Prato e Roberto Rossi Segretario Cisl Fp Pistoia si tratta di un buon risultato, "utile – dicono – a dare respiro economico a quei lavoratori che, nonostante i disagi, non avrebbero beneficiato di altri ristori". Marco Tipaldi, segretario aziendale Uil Fpl e Alfredo Mazzarella responsabile Uil Fpl zona Firenze, aggiungono: "Un percorso di valorizzazione economica a partire da quei piccoli servizi poco conosciuti a livello aziendale".
Tuttavia i grossi problemi che affliggono la sanità pubblica sono tutt’altro risolti: la carenza degli organici resta la principale criticità. Per l’inizio del prossimo anno i sindacati annunciano proteste, anche eclatanti. "Siamo alla canna del gas – spiega Baldacci –. Se vogliono che si torni alle piante organiche del 2019 bisognerà chiudere molti servizi sul territorio, dalle cure intermedie agli infermieri di famiglie, al reparto in più di chirurgia e degenza aperti al San Giuseppe, alla stessa Rems. Negli anni dell’emergenza Covid c’è stato un aumento di quasi 300 unità tra infermieri e Oss e di 100 tecnici. Tornare indietro sarebbe una sconfitta".
Irene Puccioni