EMPOLESE VALDELSA
Hanno steso delle lenzuola con scritte di protesta e ‘salutato’ in silenzio il corteo di amministratori e tecnici impegnato nel sopralluogo del lotto 4 della nuova 429. Anche il Consorzio strada vicinale dei Rimorti ieri mattina è sceso in strada per far sentire le proprie ragioni. I rappresentanti portavano il lutto al braccio in memoria di Simone Fulignati, l’imprenditore e sub di Gambassi Terme che ha perso la vita sabato scorso al largo di San Vincenzo durante un’immersione. "Era uno del consorzio che si è battuto fin dall’inizio per la tutela della salute dei residenti e della sicurezza degli animali che popolano la vallata", spiega Sofia Colella, portavoce del consorzio che comprende 9 famiglie e una trentina di residenti. I cittadini hanno già avuto un paio di incontri: in Comune con l’assessore all’ambiente di Castelfiorentino e con il commissario Annunziati. Chiedono l’installazione di barriere fonoassorbenti e reti antiscavalco o dispositivi sonori per evitare che animali selvatici attraversino mettendo a rischio la loro vita e quella degli automobilisti.
Rispetto all’inquinamento acustico il commissario ha spiegato che la procedura prevede prima l’apertura della strada e poi i rilievi per capire dove posizionare le barriere anti-rumore. Il consorzio sottolinea che in questo modo ci vorrà molto tempo prima di avere delle ‘protezioni’ e che comunque il tratto in questione non può essere considerato alla stregua degli altri.
"La zona dei Rimorti - riprende Colella - non può non esser considerata zona di interesse naturalistico e dovrebbe essere area da tutelare per il suo valore ambientale. Oltre al problema dell’inquinamento acustico c’è da considerare che la strada sorgerà in un contesto poco illuminato e in un ambiente abitato da animali selvatici. Numerosi gli ungulati stanziali che usanola strada come passaggio. Nella zona, inoltre, sono presenti colonie feline. Evidenziamo - conclude - che per un tratto la sr 429 costeggia una strada privata con abitazioni. Una svista e un bambino potrebbe scavalcare il guardrail e trovarsi sulla carreggiata o ancora un autoarticolato sbandare e investire un pedone che in quel momento si trova a transitare sulla strada privata. Viene da chiedersi se l’interesse della realizzazione di un’opera pubblica possa prescindere dall’interesse del cittadino di essere tutelato a casa propria. Non è forse augurabile concertare una soluzione in grado di soddisfare entrambi?".
Irene Puccioni