Dal 6 novembre attendono una risposta: sarà attivato un controllo serio del livello di inquinamento elettromagnetico? Ad oggi, tutto tace. È sul piede di guerra il comitato Stop5G Empoli-Valdelsa, la questione antenne torna ad infiammare il dibattito. I cittadini chiamano in causa il Comune di Empoli. Il motivo? "Ieri siamo tornati in Val Pusteria, zona case popolari - spiegano dal comitato - dove è stato avviato il cantiere per l’installazione della seconda antenna SRB, a soli quattro metri dalla precedente. Un cantiere condotto al massimo risparmio, nella lunga catena di subappalti, improvvisato e trascurato, come l’intera vicenda, accompagnato da un persistente odore di gasolio. Esprimendo in primis solidarietà agli operai, torniamo a interpellare l’amministrazione comunale. Se il Comune non darà seguito alla petizione in corso, sostenuta da centinaia di residenti, a gennaio toccherà a via Bertolaccini, a Cortenuova. La nuova giunta avrebbe potuto schierarsi a fianco della cittadinanza. Ma nulla è stato fatto".
Il comitato sbotta, e va avanti. "Terminate le elezioni amministrative, è ripresa l’installazione di queste pericolose strutture, simbolo di una modernità ormai obsoleta. Tali interventi colpiscono i contesti sociali più fragili e compromessi, nell’indifferenza dell’amministrazione comunale, che prosegue sulla stessa linea di trascuratezza già dimostrata dai partiti e da Anci. Quest’ultima ha fallito nel ruolo di garante della dignità dei Comuni. Sindaci e partiti hanno lasciato carta bianca alle quattro compagnie concessionarie del servizio pubblico telefonico e ad Ancitel Spa, per meri interessi speculativi. Ora è la cittadinanza, esposta ai rischi e al degrado, a pagarne le conseguenze".
Caos normativo ed esposizione all’inquinamento elettromagnetico avrebbero dovuto spingere, secondo i firmatari della petizione, sindaci, Comuni (competenti per la regolamentazione urbanistica) e Anci a opporsi, "anche ricorrendo alla giustizia amministrativa, Tar, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale". Ma intanto il cantiere va avanti. "Inoltre – concludono da Stop5G – lanciando la petizione per l’annullamento dell’autorizzazione su via Bertolaccini, abbiamo rilevato che l’amministrazione è inadempiente sulla norma statutaria, vigente da 22 anni, che prevede istituti di partecipazione. Anche su questo, regna un silenzio tombale".