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Irene, un premio al grande amore per i libri

A Venezia sarà consegnato un riconoscimento internazionale alla 34enne che lavora alla Rinascita di Empoli: «Che gioia»

Irene Quercioli sarà premiata a Venezia

Empoli, 30 gennaio 2020 - Lunghi capelli castani, un sorriso capace di dare il benvenuto a chi decide di fare tappa alla libreria Rinascita. Lì lavora Irene Quercioli, 34 anni ancora da compiere, vincitrice della prima borsa di lavoro Nick Perren, istituita da James Daunt, amministratore delegato di Barnes & Noble e Waterstones, librerie di fama internazionale. «A chi dedico questo premio? Ai libri e, soprattutto, a chi li legge». Nata a Fiesole ma residente fin dai tempi delle medie a Empoli, la giovane libraia risponde al telefono in un momento di pausa dal lavoro nel negozio guidato da una squadra di donne, affiatate e unite, pronte a condurre lettori di ogni età tra autori e pagine da scoprire. Una missione ‘romantica’, talvolta complessa e certo mai banale, che Irene svolge con passione. Un amore che le ha permesso di vincere la borsa di lavoro: le sarà consegnata domani, venerdì 31 gennaio, a Venezia nella giornata conclusiva del Seminario di perfezionamento della scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri.

Quando ha capito che sarebbe diventata libraia?

«Lavoro nelle librerie da anni. Ho iniziato al tempo dell’università alla Edison di Firenze, per restarvi con collaborazioni saltuarie fino alla sua chiusura. In seguito, per due anni, ho lavorato alla Mondadori di Empoli. Tutto questo nonostante la mia laurea riguardasse ambiti ben diversi».

Quali?

«Ho studiato relazioni internazionali. Subito dopo la laurea, ho fatto il servizio civile in biblioteca a Fucecchio, mentre inviavo i primi curriculum. E lì mi sono trovata a riflettere sul futuro che avrei voluto e ho capito che i libri non potevano non farne parte. Perciò, ho inviato la mail alla libreria Rinascita. Era il 2014 ed è scoppiato un amore reciproco (sorride, ndr)».

Così è diventata ufficialmente libraia.

«Non lo avrei mai detto anche perché di librai in famiglia ce n’è già uno, mio padre. Ma ho ceduto al fascino dei libri e del contatto con il pubblico: con i clienti sto bene e l’idea di passare le mie giornate a parlare di ciò che amo di più, i libri, mi ha conquistata».

Fra tanti volumi che le passano tra le mani c’è un preferito?

«E’ ’Cent’anni di solitudine’. Lo so, rischio di essere banale».

Come si arriva alla borsa di lavoro?

«Grazie alla mia splendida Libreria, ho avuto l’opportunità di fare la scuola di librai, due anni fa a Venezia. E’ stata una grande soddisfazione: ho fatto un intensivo con esperti del settore. Successivamente, gli organizzatori hanno mandato a me come agli altri partecipanti la comunicazione della istituzione della borsa di lavoro. Avevo i requisiti e ho inviato la documentazione».

E poi?

«Sono stata scelta, grazie sì alla mia scheda ma anche, ne sono certa, alla libreria Rinascita che gode di una stima importante. E’ stata una gioia incredibile per me, le colleghe, i miei genitori».

Adesso cosa la attende?

«Venerdì (domani, ndr) ritirerò il premio a Venezia, devono confermarmi periodo e destinazione. La mia libreria dei sogni è la Waterstones a Covent Garden, pieno centro di Londra. E’ lì che ho chiesto di trascorrere le quattro settimane-premio».

Samanta Panelli