Castelfiorentino, 01 agosto 2016 - MusulmaniI alla messa. Strette di mano sincere, guardandosi negli occhi con i parrocchiani. Fedeli di religioni diverse, ma uominini e donne di pace. Gli uni accanto agli altri in chiesa. E’ successo anche a Castelfiorentino, dove la comunità musulmana registra i numeri più alti del Circondario. Le due delegazioni si sono ritrovare ieri mattina nella Chiesa di Santa Maria della Marca per una celebrazione in segno di fraternità e cordoglio per il massacro del sacerdote francese a Rouen. Sdegno comune, dunque. Risposta forte. All’incontro era presente anche il sindaco Alessio Falorni che in un lungo post su facebook ha sottolineato il valore del gesto e si è lasciato andare ad alcune riflessioni.
«In risposta all’appello di tanti Imam, fra cui l’amico di Firenze, Izzeddin Elzir – scrive Falorni – anche a Castelfiorentino la comunità islamica locale si stringe a quella cattolica durante la santa messa domenicale. Un gesto bellissimo, che io credo ci consegni molteplici messaggi. Il primo, è che in una comunità ciascuno concorre al bene comune secondo le proprie idee, credenze, possibilità».
«Siamo fratelli - aggiunge - uniti nella missione di costruire ogni giorno le basi dello stare insieme. La seconda, è che l’odio non è portato da chi ha una fede, ma piuttosto da chi non crede in niente. E guardate, non sto parlando di chi non ha una fede determinata: io, tanto per fare un esempio, faccio parte di questo gruppo: non ho una fede precisa, mi interrogo come tutti sui grandi interrogativi umani, ma credo, a modo mio, nell’uomo, nel futuro, nella solidarietà, nella fratellanza. No, parlo proprio di chi non crede in nulla, e in particolare non crede nell’amore, e nel fatto che una vita umana sia troppo preziosa per essere recisa in nome di un atto di violenza simbolico. La terza, è che chi è a Castelfiorentino la sua scelta l’ha fatta con chiarezza, su come collocarsi di fronte alla difesa dei valori comuni che tutti ci legano, e tutti ci chiamano alla costruzione comune del nostro futuro. La quarta, e scusate se cedo all’amore, è che come Castelfiorentino, proprio non ce n’è. Siamo una comunità straordinaria, unita e meravigliosa, di cui mi innamoro ogni giorno per qualche motivo». I