Keu fra salute e polemiche: "Subito risposte sui rischi"

Il legale delle famiglie commenta la richiesta di un’indagine epidemiologica: "Sostanza potenzialmente cancerogena, è importante avviare le verifiche".

Keu fra salute e polemiche: "Subito risposte sui rischi"

Keu fra salute e polemiche: "Subito risposte sui rischi"

Si torna in aula il 20 settembre anche per l’eventuale ammissione delle presunte parti offese. Ma sullo scandalo Keu – in attesa che decolli l’udienza preliminare che vede rischiare il processo 24 persone e 6 società – il tema ora è un altro. Ovvero "l’avvio di uno studio focalizzato sull’incidenza di malattie correlabili al Keu nelle tre province dove sono distribuiti i 13 siti inquinati attualmente noti".

Lo chiede con una mozione di Irene Galletti, presidente del gruppo M5S in consiglio regionale. E l’iniziativa trova sponda anche nell’avvocato Luca Scarselli, che assiste 16 cittadini proprietari di terreni e case sulla strada regionale 429 Empolese-Valdelsa – qui, secondo le indagini, le "terre avvelenate" sarebbero finite a tonnellate nel quinto lotto – che chiedono di costruirsi parte civile. Così come assiste il comitato Vittime di Podere Rota di Arezzo e l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, che figurano insieme a Comuni, sindacati, associazioni, fra la quarantina di soggetti che si ritengono parti offese e danneggiate. "A oggi sono noti solo 13 luoghi in cui sia stato sversato il keu, ma ci sono indagini per almeno altri sessanta, – dice l’avvocato Scarselli –. Un recente studio dell’Università di Pisa ha dimostrato come il Keu possa portare alla formazione del cromo esavalente (sostanza cancerogena). Ecco perché riteniamo importante l’avvio di questa indagine come chiede anche Galletti".

"L’Agenzia per la Sanità ci ha risposto testualmente che non è stata coinvolta in alcuna attività di monitoraggio epidemiologico – prosegue il legale –. Invece la Regione Toscana ha risposto letteralmente: ad oggi, stante l’indagine della Procura in corso, non sono state avviate indagini di carattere epidemiologico verso la cittadinanza. Ma la salute è superiore a tutto. Anche perché 13 siti sono noti e da quelle zone si può partire. Diversamente nulla è fattibile per gli altri, presunti, 60 siti che sarebbero sotto la lente". "Di quelli non si sa nulla – aggiunge Scarselli –. Potrebbero anche essere fuori Toscana". E’ solo emerso che ci sarebbero in corso esami e verifiche di Arpat e carabinieri. Accertamenti che, in base all’esito, potrebbero originare un "Keu bis". Poi c’è anche il tema bonifiche: "Il Keu, per i cittadini sulla 429 è ancora lì, e non si sa quanto dovranno aspettare per la bonifica dell’area".

Carlo Baroni