REDAZIONE EMPOLI

La battaglia dell’Ue per gli animali. Il futuro è la carne sintetica?. Montespertoli "firma" contro

Rivoluzione in tavola: la proposta, in queste settimane, è al vaglio della Commissione europea. Intanto la “patria del Chianti“ si schiera con le grandi capitali per chiedere maggiori tutele. .

La battaglia dell’Ue per gli animali. Il futuro è la carne sintetica?. Montespertoli "firma" contro

La carne "coltivata", in laboratorio, è ormai nel menù del dibattito a livello europeo. In Italia, il divieto sarebbe legge. Ma c’è da fare i conti con l’Unione Europea il cui diritto è a questo punto preponderante. Ebbene: se da una parte, lo scorso anno, la Commissione europea ha deciso di registrare ed approvare un’iniziativa dei cittadini europei chiamata “End the slaughter age“ cioè “Porre fine all’era della macellazione“ – consistente in una raccolta di firme ufficiale quindi atto ufficiale – dall’altra la stessa Ue adesso va avanti a precisazioni: la stessa Commissione in questi giorni ha chiarito di "non aver ancora ricevuto alcuna richiesta di approvazione per la commercializzazione della carne coltivata nel mercato Ue".

"Il ruolo della Commissione – si riprende – è comunque quello di assicurare che il nostro cibo, compreso il ‘novel food’ come la carne coltivata, sia sicuro e possa essere consumato. Per questo abbiamo regole molto rigide sulla sicurezza alimentare che riguardano anche il novel food". Italia, Francia ed Austria hanno presentato un documento contrario alla carne "sintetica" al Consiglio Agricoltura. Roma, Parigi e Vienna hanno messo in guardia da "nuove pratiche che includono la produzione di carne con la tecnologia delle cellule staminali, che richiede tessuti di animali vivi".

Roma, Parigi, Vienna e… Montespertoli. No, non è ironia. Montespertoli, ‘capitale’ del Chianti e quindi tra i luoghi simbolo dell’agricoltura su scala toscana e nazionale, già in epoca non sospetta, un anno fa, aveva firmato una delibera di giunta a sostegno di Coldiretti contro la carne coltivata, in difesa delle produzioni tradizionali. Ora che, appunto, si ha l’idea che a fronte di firme, no e “nì“, prima o poi la carne da laboratorio entri nei nostri menù, il sindaco Alessio Mugnaini – delegato oltretutto all’agricoltura nell’Unione – ha ribadito il no a questo ‘novel food’.

"Come giunta abbiamo approvato una direttiva a sostegno della posizione di Coldiretti", ha detto rinnovando la posizione in questo stato avanzato dei lavori. Intanto, di pari passo, la sperimentazione su questa carne va avanti ad ogni livello. Come andrà a finire?

A.C.