
EMPOLI
Mentre fuori andava in scena un’altra domenica di "Empoli città del Natale" dentro, nella sala del teatro Il Momento, nel cuore del ’Giro’, decine di persone ieri pomeriggio si sono ritrovate per assistere all’incontro di confronto sul progetto dell’impianto termico di smaltimento rifiuti al Terrafino. Un argomento sul quale si è acceso un forte dibattito con gli empolesi che hanno espresso un chiaro no, il sindaco Brenda Barnini, alla luce della tenace resistenza della cittadinanza, ha detto di "voler prendere tempo", mentre il governatore della Regione, Eugenio Giani, ha fatto sapere, nelle ultime ore, di voler "andare avanti su altre ipotesi".
Dal punto di vista della partecipazione l’appuntamento di ieri – organizzato da un gruppo di mamme del Circondario Empolese e condotto dal giornalista Marco Mainardi – è stato sicuramente un successo con tutte le sedie della platea al completo tanto che qualcuno è rimasto in piedi. Sul palco si sono avvicendati vari relatori che, per competenze e esperienze diverse, hanno portato contributi e spunti di riflessione. Tra questi, anche quello dell’agente immobiliare empolese Riccardo Raugei, che ha parlato degli effetti che la realizzazione del mega impianto (si parla di venti ettati di estensione) potrebbe avere sugli immobili della zona. "Andando a vedere le ripercussioni che impianti simili hanno avuto in altre zone d’Italia si stima una perdita di valore del 15-20 per cento – ha spiegato il professionista – L’area interessata da questo progetto coinvolge circa 13mila persona, il 26 per cento della popolazione empolese, che si ritroverebbe a vivere in una zona industriale. Adesso il mercato immobiliare empolese è sano, con una valutazione che va dai 1.624 euro al metro quadrato in alcune zone agli oltre 2.000 euro in altre. L’impianto che viene ipotizzato avrebbe un impatto devastante".
Hanno preso la parola anche l’ex sindaco di Empoli, Varis Rossi, che si è detto "molto preoccupato" per le parole di Giani e ha invitato i "nostri amministratori a dire apertamente che l’impianto non si farà, e non a limitarsi a sussurrarlo all’orecchio dei cittadini". Marco Cardone, del comitato Trasparenza per Empoli, ha ripercorso le tappe della battaglia popolare. "Adesso – ha detto – siamo in un momento di impasse politico. Per quanto ci riguarda andiamo avanti, organizzando altri incontri sul territorio". Cardone ha anche ribadito "la disponibilità a avviare un dialogo". "Il problema dello smaltimento dei rifiuti c’è – ha specificato – ma non tocca risolverlo ai cittadini. A chi dice che diciamo sempre di no senza portare soluzioni rispondiamo che non spetta ai cittadini risolvere la questione, ma è compito la politica proporre alternative. Quelle proposte, specie se sperimentali, devono essere ragionate. Ripartiamo dall’analisi del problema per arrivare a più soluzioni". In tal senso è intervenuta Laura Lopresti di Zero Waste Italy che ha portato alcuni esempi su come ridurre i rifiuti da mandare in discarica. "I rifiuti – ha esordito – vanno ridotti e quello che dovrebbe fare la politica è smettere di incentivare chi produce rifiuto inquinante, ma al contrario premiare le politiche di riciclo. C’è una cooperativa del centro Italia che ha introdotto negli asili i pannolini di stoffa, si occupa di ritirarli, lavarli e riportarli nelle scuole. A Milano, invece, si stanno studiando soluzioni per riciclare i contenitori del take way. E ancora, a Marzabotto c’è una azienda che rimette in circolo prodotti Raee che non possono essere riparati. Idee che possono essere copiate ce ne sono. Servirebbe una politica matura che smettesse di gestire tutto in modo manageriale". Gli altri interventi sono stati di Silvana Cinotti, biologa ambientalista, l’ingegner Paolo Gini, il giornalista Stefano Tamburini.
i.p.