Leonia era una città in mezzo al nulla. Era sempre piena di rifiuti, circondata da colline di spazzatura, i cestini lì non esistevano e tutto andava a finire per terra. Le case erano piene di crepe, dalle finestre cadevano giocattoli che i figli avevano da qualche giorno; inoltre colava l’acqua perché nessuno chiudeva mai i rubinetti. Ogni giorno gli abitanti di questa città andavano a fare shopping comprando nuovi vestiti e buttando quelli comprati solo la settimana precedente. Ogni giorno ordinavano montagne di cibo: cose per la colazione, il pranzo, la merenda e la cena. Gli avanzi, a fine giornata, venivano buttati. Nelle tavole di questa città si trovavano solo piatti, posate, bicchieri e bottiglie di plastica monouso. I cittadini usavano le automobili per ogni spostamento, anche minimo: erano troppo pigri. Era una città industriale, piena di fabbriche e per questo il cielo era come oscurato da nuvole nere, ormai non si vedeva più nemmeno la luce del sole. Leonia si trovava vicino al mare, che per gli abitanti era diventato un’enorme discarica, ormai era pieno di isole completamente fatte di plastica. Se tutte le città fossero come questa, il mondo non andrebbe avanti…
CronacaLa città di Leonia di Italo Calvino