CARLO BARONI
Cronaca

La città sotterranea e i cantieri. Ecco la cinta medievale del castello: "Le tracce affiorano dai lavori"

Piazza Amendola, piazza Bracci e piazza Lavagnini si confermano siti di interesse archeologico

I lavori in piazza Bracci, dove c’è stato il ritrovamento più significativo: un tratto della cinta bassomedievale del castello, riportata in luce accanto ai resti della medievale Porta di Sant’Andrea lungo via Castruccio Castracani

I lavori in piazza Bracci, dove c’è stato il ritrovamento più significativo: un tratto della cinta bassomedievale del castello, riportata in luce accanto ai resti della medievale Porta di Sant’Andrea lungo via Castruccio Castracani

I lavori in corso del Pnrr stanno portando alla luce l’importante patrimonio culturale presente nel centro storico, che ha richiamato l’attenzione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Firenze. La previsione delle nuove pavimentazioni nelle piazze e vie è stata infatti condotta in stretto contatto tra i tecnici del Comune, i professionisti delle ditte incaricate e i funzionari della Soprintendenza. Grazie all’assistenza archeologica alle escavazioni, affidata all’archeologo professionista dottor Antonio Alberti, è stato possibile mettere in luce e documentare numerosi resti che restituiscono preziose informazioni sulle precedenti configurazioni urbanistiche delle attuali piazze.

Ad iniziare da piazza Amendola in cui, durante i lavori di rimozione dell’asfalto, sono tornate in luce le tracce degli edifici del quartiere preesistente, già ben documentato attraverso la cartografia di inizio Ottocento, demoliti quasi fino alle fondazioni per realizzare la piazza. I resti rinvenuti sono stati rilevati anche grazie all’uso del drone e, in alcuni casi, è ancora possibile vedere i pavimenti interni in mezzane in laterizio, vissuti ed usati fino al XX secolo.

Edifici della stessa epoca sono stati scoperti anche in piazza Bracci, in cui il ritrovamento più significativo è un tratto della cinta bassomedievale del castello, riportata in luce accanto ai resti della medievale Porta di Sant’Andrea lungo via Castruccio Castracani. Il recente cantiere in piazza Lavagnini ha invece attestato la perdita completa dei dati che avrebbero potuto raccontare le fasi di vita di questa zona di Fucecchio. Con la realizzazione di un grande deposito per acqua negli ultimi decenni del XX secolo, gli strati archeologici sono stati purtroppo asportati fino in profondità. Soltanto in un’area limitata si conserva parte di una pavimentazione in mattoni. Soddisfatta la sindaca Emma Donnini: "Sta venendo alla luce la storia della nostra città, le nostre origini, elementi nuovi da valorizzare per il futuro di Fucecchio".

C. B.