Il compito di Mauro Guerrini, presidente della Società storica empolese, non era semplice. Tratteggiare in dieci minuti decenni di storia di un’azienda, di chi l’ha guidata nel tempo e, in ultima analisi, della città che le ha dato vita non è cosa da poco. Eppure ci è riuscito, ricordando a una platea attenta come è nata la Cooperativa del popolo di Empoli, come si è evoluta e cosa ha rappresentato Turiddo Campaini per la Coop stessa.
"Credo che il modo migliore per spiegare come Campaini abbia agito nei suoi 40 anni da presidente – ha detto Guerrini – sia la sua risposta a un giornalista che gli ha chiesto quale fosse la differenza fra un’azienda privata della grande distribuzione e la Coop. “La Borsa è incompatibile con la società cooperativa. La Borsa lavora con la Finanza e le persone non contano. La Coop ha come obiettivo favorire il socio“. Ecco, se paragoniamo questo pensiero con quanto accade oggi nel mondo, il quadro è chiaro".
Claudio Vanni, direttore dell’ “Informatore” di Unicoop Firenze, ha ricordato che quella di ieri mattina nella sala soci di via Sanzio è stata una tappa per celebrare la storia della Coop e poi ha passato la parola a Daniela Mori, l’attuale presidente. "Mi sono trovata con immenso privilegio a dirigere una cooperativa creata da una dirigenza lungimirante che ha lavorato bene – ha detto Mori – Voglio ricordare quello che ha detto il presidente Sergio Mattarella quando lo abbiamo incontrato “La cooperativa è riconosciuta in Costituzione e ha una finalità sociale. La cooperazione ha come fine l’utilità sociale. L’impresa privata ha come limite l’utilità sociale“. Per tutti noi è stato e sarà sempre così".
Il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi, ha sottolineato come “per arrivare alla coop di oggi c’è stato un percorso lungo, che ha tenuto insieme storie di tante persone diverse. Sono i valori comuni che hanno tenuto insieme questa diversità. Per questo abbiamo bisogno di raccontare bene le radici che ci hanno generato e che ancora oggi ci guidano".
Il senatore del Pd Dario Parrini ha chiuso gli interventi ricordando che l’iniziativa di ieri è stato giusto organizzarla "nell’ottantesimo anniversario della nascita della Coop del popolo di Empoli e incentrarla su un intervento di Turiddo Campaini, perché di questa storia lui è stato un protagonista decisivo. Un percorso esemplare, il suo. La Cooperativa del popolo ha vissuto e rappresenta un’epopea, un’avventura umana, economica e sociale che ha creato la più grande impresa della Toscana, escluse le multinazionali sul territorio. Più di un milione di soci e 8.000 dipendenti".
"Questa storia - ha concluso Parrini – è ricca di lezioni per l’oggi e per il domani. La prima è che si deve poter cambiare: chi non cambia in un mondo in continua evoluzione viene spazzato via, ma si può cambiare restando fedeli a se stessi e ai valori che ci hanno creato. L’altra grande lezione è che se la cooperativa non avesse avuto coerenza con i suoi valori, l’attaccamento delle persone, dei soci che ha avuto e che ha tuttora non ci sarebbe stato".
Francesca Cavini