I piccoli che truccano i grandi, i ruoli si invertono e cadono le barriere. Le nonne dell’Auser che animano laboratori di cucito intergenerazionali. Si viaggia intorno al mondo assaggiando piatti della cultura ucraina e preparandosi una tazza di tè ivoriano. Ed ecco lo sport, di tutti e per tutti, con la dimostrazione di una disciplina unica nell’Empolese Valdelsa ma destinata a farsi conoscere sempre più: il baskin. Basket inclusivo giocato da donne e uomini con o senza disabilità. Benvenuti al Parco Libera Tutti di Certaldo, dove ieri si è svolta la quinta edizione della festa dedicata all’accessibilità. Per un mondo più colorato, fatto di mille sfumature, dove tutti sono alla pari e dove la parola d’ordine è una: insieme. Nella Giornata Internazionale della Pace, un pomeriggio partecipato e ricco di attività, giochi e laboratori gratuiti. In tanti si sono dati appuntamento nell’area verde di via Agnoletti per cimentarsi nelle attività proposte. Alle 17, il fischio di inizio della dimostrazione di baskin, che dal 2023 ogni martedì sera si gioca alla palestra Bacci Ridolfi di Castelfiorentino. "Abbiamo messo su una squadra di circa 15 persone, tutte della Valdelsa, giocatori e giocatrici dai 14 ai 60 anni - racconta Aniello Veneri, delegato regionale per l’Ente italiano sport inclusivi e capo allenatore - Il bilancio è positivo. Il gruppo è consolidato. Non puntiamo ancora al campionato, ma contiamo di cominciare con piccoli tornei per entrare nel circuito. Esportando il modello anche in altri comuni, Empoli in primis". Si gioca tutti insieme, normodotati e portatori di qualunque tipologia di handicap. Tutti sono una risorsa e si creano legami di amicizia fortissimi.
Lo sanno bene Giulia e Sergio Batistoni, fratello e sorella divisi da un solo cromosoma. Conosciuti sui social come "I quanto basta" (progetto attraverso il quale creano piccole opere che hanno la colorata ambizione di trasmettere sorrisi), sono tra i giocatori di punta della squadra Colibrì della Polisportiva il Giglio. Amici del Parco da sempre, in vista della Festa hanno riportato a nuova vita la casina che ospita la "Little free library", ora fresca di vernice. E’così che funziona dal 2017. Ognuno fa quel che può per manutenere un bene di tutti. L’obiettivo è condiviso. "Nel patto siglato col Comune - spiega Michela Fiaschi, portavoce tavolo permanente Parco Libera Tutti - i componenti delle associazioni e i liberi cittadini curano il Parco vivendo l’impegno come una possibilità e non come un onere". E così fioriscono orti sostenibili, giochi inclusivi, i balocchi si possono scambiare. "E’ un parco senza distinzioni di capacità motorie, psichiche e sensoriali. Dove i muri lasciano il posto all’accoglienza".
Ylenia Cecchetti