La fisioterapista degli azzurri. Al fianco degli atleti paralimpici: "Questo è un gruppo fantastico"

La professionista Talluri è nello staff della squadra di scherma dove è presente anche Bebe Vio. A Tirrenia è in corso il penultimo collegiale in vista dei Giochi che inizieranno il prossimo 28 agosto.

La fisioterapista degli azzurri. Al fianco degli atleti paralimpici: "Questo è un gruppo fantastico"

Giulia Talluri accanto alla pluricampionessa di scherma Bebe Vio dopo una delle tante medaglie conquistate in carriera

CASTELFIORENTINO

Mentre in nostri azzurri stanno gareggiando alla conquista di una medaglia olimpica a Parigi altri azzurri stanno rifinendo la preparazione in vista dell’inizio dei loro giochi. Sono gli atleti paralimpici che inizieranno la loro avventura parigina a partire dal 28 agosto. A preparare i dieci atleti – ed è un record per il nuovo millennio – della scherma italiana che scenderanno in pedana dal 3 al 7 settembre al Grand Palais, c’è anche la fisioterapista Giulia Talluri, 31 anni di Castelfiorentino, che non volerà a Parigi (il pass olimpico è del collega senese Christian Lorenzini), ma ha seguito tutti i raduni e le gare in vista della rassegna a cinque cerchi. Da ieri e fino a martedì è in corso il collegiale al centro sportivo di Tirrenia dove la castellana sta seguendo gli allenamenti delle schermitrici e degli schermidori. Del gruppo fa parte anche la pluricampionessa Bebe Vio. "Una grandissima atleta oltre che una bellissima persona dalla battuta sempre pronta – sottolinea la fisioterapista castellana – Appena è arrivata le ho chiesto com’era andato il viaggio. Le sue parole ci hanno strappato subito una risata: ’Ho guidato tutto il giorno, c’era un sacco di traffico e non mi sento più le gambe’". E il clima nel gruppo azzurro della scherma paralimpica è questo: bello, gioioso, allegro. "Ci sono atleti con storie difficili e dolorose alle spalle, ma sono gli stessi protagonisti i primi ad avere un approccio leggero con la disabilità. Le prime volte certe battute mi spiazzavano, ma adesso non noto più alcuna differenza. Lavorare in questo ambiente è una fonte di arricchimento professionale e personale".

La Federscherma è una delle poche se non l’unica federazione ad aver unificato le due categorie (olimpica e paralimpica). Grazie anche all’impegno di Bebe Vio dallo scorso anno anche i gruppi sportivi militari hanno aperto le porte agli atleti paralimpici. "Sono orgogliosa di far parte di questo gruppo – prosegue la professionista valdelsana – Qui, rispetto ad altre realtà sportive, lo staff fa davvero la differenza: tra cittì, maestri, figure mediche c’è collaborazione, stima e rispetto reciproco. Parlarsi e capirsi: così si fa squadra". E della squadra parigina farà parte a tutti gli effetti anche la castellana. "In ritiro mi hanno fatto trovare sul letto il kit azzurro che la squadra indosserà a Parigi. L’ho trovato un gesto davvero carino". Giulia seguirà le gare dei ’suoi’ atleti in tv insieme ad una super tifoseria. "In quei giorni sarò in ritiro a Chianciano con l’under 20 e faremo tutti il tifo per i nostri azzurri". Al mondo della scherma la fisioterapista valdelsana c’è approdata dopo il master di fisioterapia sportiva all’Università di Siena. Il suo allora docente, il dottor Antonio Fiore, medico federale della scherma le propose un tirocinio con la nazionale. Da lì è nata e matura una collaborazione costante. "Ormai faccio circa un raduno al mese e poi ci sono le competizioni. In gara la filosofia è quella di essere sempre sul pezzo: se ti chiamano sei già in ritardo". Giulia non ama le luci della ribalta: "Sto dietro le quinte e mi piace starci – sorride – ma anche io, confesso, ho il mio sogno olimpico e un giorno chissà...".

Irene Puccioni