La forza delle donne . Centro d’aiuto Lilith: un premio all’impegno di tante volontarie

Il riconoscimento è stato consegnato alla presidente Gallerini in occasione della cerimonia organizzata dal Consiglio regionale . La dedica speciale: "Lo condivido soprattutto con tutte le vittime".

La forza delle donne . Centro d’aiuto Lilith: un premio all’impegno  di tante volontarie

La forza delle donne . Centro d’aiuto Lilith: un premio all’impegno di tante volontarie

EMPOLESE VALDELSA

"Questo riconoscimento lo condivido con tutte le volontarie e le professioniste del Centro e con tutti coloro che a vario titolo ci sostengono da anni. Lo condivido soprattutto con tutte le donne che negli anni vi si sono rivolte. Oggi molte di loro ci affiancano nell’aiutare altre donne". Era visibilmente emozionata Eleonora Gallerini, presidente e fondatrice del Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli, premiata ieri dal presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e dal vicepresidente Marco Casucci, in occasione della cerimonia intitolata “8 marzo, la forza delle donne, storie di protagonismo femminile in Toscana“, che si è tenuta nella sala delle Feste di palazzo Bastogi a Firenze.

Gallerini ha ricevuto il riconoscimento insieme ad altre donne – undici in totale – che rappresentano storie, esperienze ed eccellenze al femminile. In apertura di cerimonia Mazzeo ha voluto subito ricordare "due donne vittime dell’incendio a Vicopisano. Bruna Maria Ciardelli, 90 anni, e la badante di 60 anni, originaria dell’Ucraina, Nadya Rehulych, che è morta per cercare di salvare l’anziana che accudiva. Una storia drammatica dell’8 marzo". Il presidente ha chiesto un minuto di raccoglimento in memoria delle due vittime, dedicato anche a tutte le vittime di femminicidio e violenza, sia essa fisica o psicologica.

Il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli, nato nel 2002, è divenuto luogo di ascolto, di relazione, di aiuto per donne in difficoltà a causa di violenza psicologica, economica, fisica, sessuale e stalking. "Purtroppo i numeri sono in crescita – spiega la stessa Gallerini – Nel 2023 abbiamo registrato 189 accessi al Centro. Abbiamo una rete di quattordici punti di ascolto presenti su tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore. In un anno e mezzo siamo inoltre passati da tre a sei case rifugio, e le richieste continuano ad arrivare da tutta la Toscana". Il fatto che ci siano sempre più donne che lanciano l’sos va letto anche in chiave positiva. "Tutto il lavoro di sensibilizzazione fatto in questi anni sta dando i suoi frutti – sottolinea la presidente –. Le vittime adesso riescono a trovare il coraggio di denunciare, di uscire da una situazione di violenza: il sommerso sta emergendo".

Attualmente sono 65 tra donne e minori che si trovano nelle case rifugio. "Sono molti, considerando che noi siamo uno dei centri antiviolenza della Toscana. La maggioranza delle persone accolte nelle strutture è straniera. E c’è un motivo: le donne straniere non hanno una rete sul territorio. Spesso sono completamente sole e alle spalle hanno molto più problemi dovuti alla lingua, alla difficoltà economica e quindi fanno fatica a ricostruirsi una vita". Un altro fiore all’occhiello del Centro antiviolenza empolese è Casa Matilda che attualmente accoglie 16 persone, tra mamme e bambini. "Non basta uscire dalla violenza, ma bisogna andare avanti in autonomia. Nella struttura facciamo formazione e in più ci sono tante attività anche per i bambini". Ieri a Casa Matilda la Festa della donna è stata un’occasione di scambio e condivisione. "È una casa multietnica – evidenzia la presidente –. Ognuna ha preparato un dolce o un piatto della propria tradizione e tutte insieme abbiamo festeggiato".

Irene Puccioni