SIMONE CIONI
Cronaca

La grande euforia azzurra. Parlano i tifosi increduli: "Un’impresa da giganti"

Da un risultato per qualcuno ’scontato’ a un colpo che rimarrà nella storia. E c’è anche chi accetterebbe di retrocedere pur di vincere la Coppa Italia.

A sinistra, Marco Mazzei e José Ringressi, organizzatore del torneo dell’Oratorio di Empoli; a destra Athos Bagnoli, presidente dell’Unione Club azzurri

A sinistra, Marco Mazzei e José Ringressi, organizzatore del torneo dell’Oratorio di Empoli; a destra Athos Bagnoli, presidente dell’Unione Club azzurri

di Damiano NifosìEMPOLIL’euforia di mercoledì sera durerà ancora a lungo a Empoli: la grande prova di forza degli azzurri, a mezzo servizio e con tanti giovani della Primavera in rosa, su un palcoscenico come quello di Torino è destinata a rimanere nella storia del club, se non del calcio italiano. Cosa significa veramente questa vittoria per Empoli e per gli empolesi lo racconta Sergio Mazzarisi, tifoso sfegatato da tempo immemore: "Da quando avevo 10 anni ho l’abbonamento allo stadio, la mia famiglia aveva la lavanderia che si occupava di lavare le maglie dei calciatori dell’Empoli. L’azzurro è presente in tutti i ricordi più belli della mia infanzia, per un empolese vero momenti come quello di mercoledì sera non hanno prezzo: è sicuramente la più grande soddisfazione della storia calcistica di questa città".

Una partita vissuta in famiglia, come molti del resto: "L’ho vista in casa con mia moglie, poi sul tardi è arrivata anche mia figlia Alice, giusto in tempo per i rigori. Anche lei è tifosissima, le ho tramandato la mia passione: ieri sera abbiamo esultato insieme". Poi una riflessione sul momento negativo vissuto in campionato: "Questa vittoria può essere la scintilla per dare morale ai ragazzi e puntare alla salvezza. La Coppa ha il suo prestigio, è bellissimo essere in semifinale, ma la cosa più importante deve essere la permanenza in Serie A".

Non è dello stesso avviso Elena Andreini, che invece sottolinea l’importanza della Coppa Italia: "L’Empoli è la mia squadra del cuore e la vittoria di mercoledì è motivo d’orgoglio per chi ci crede davvero in questi ragazzi. Tutti gli empolesi dovrebbero sentirsi parte di questa impresa. Spesso si perde la concezione di chi siamo veramente, cioè un comune di 50mila persone che è arrivato in semifinale di Coppa Italia: vincere un trofeo del genere verrebbe ricordato a vita, accetterei anche di retrocedere pur di metterlo in bacheca". Anche Andreini ha vissuto la partita in famiglia: "Ho chiesto a mio marito di mettere la lavastoviglie perché non volevo perdermi neanche un minuto di partita! Sono 37 anni che vado allo stadio, adesso ci viene anche mia figlia, ieri abbiamo visto la partita tutti insieme ma nessuno avrebbe mai creduto in una vittoria".

Sentimenti condivisi un po’ da tutti quelli che hanno l’azzurro nel cuore, come spiegato da Athos Bagnoli, presidente dell’Unione Club azzurri. "Ho 82 anni, ma questa è l’impresa più incredibile che abbia mai visto fare all’Empoli – dice –: è stato difficile andare a letto dopo quella scarica di adrenalina. Questa volta l’abbiamo fatta davvero grossa, vincere a Torino ai quarti di Coppa, sembra un sogno. Lo vedo come un segno che la giustizia calcistica esiste davvero: in un trofeo disegnato ad hoc per le big, una squadra come l’Empoli che arriva in fondo sa di rivalsa". Infine, una provocazione: accetterebbe l’Empoli in Serie B pur di vincere la Coppa Italia? "Subito! Sarebbe anzi un bellissimo messaggio al movimento calcistico, sottolineando come una ’piccola’ possa sognare in grande".

Anche l’organizzatore del Torneo dell’Oratorio di Empoli, José Ringressi, si dice incredulo di quanto visto mercoledì: "Questa è sicuramente un’impresa storica, anche più importante della qualificazione in Coppa Uefa del 2007. Vincere in gara secca una partita del genere, che doveva essere già decisa, è impagabile". Poi torna sul tema dei ragazzi, che ha visto passare anche dal suo oratorio: "Il settore giovanile dell’Empoli è bellissimo, basti vedere Marianucci, che ha avuto la personalità di tirare il rigore decisivo a 20 anni. Invece, anche se non è entrato ieri, qua all’oratorio ho visto crescere Campaniello, che ha esordito in Serie A domenica scorsa: sta facendo benissimo nelle giovanili, è uno dei prossimi gioiellini dell’Empoli". L’entusiasmo della Coppa, conferma Ringressi, ha preso tutti: "La Serie A l’abbiamo vista tante volte, io preferirei vincere la Coppa Italia, è un’occasione irripetibile".