La Madonna di Piazza. Tra preghiere e tradizione: "Restauriamo la cappella"

In programma domenica nella chiesa collegiata San Giovanni Battista. L’appello del governatore della Misericordia a confratelli e cittadinanza.

La Madonna di Piazza. Tra preghiere e tradizione: "Restauriamo la cappella"

Un momento importante per la comunità e per il volontariato la celebrazione della Madonna di Piazza in programma domenica 20 ottobre nella chiesa collegiata San Giovanni Battista a Fucecchio. È un omaggio alla protettrice dell’associazione: "Saremo presenti, come da tradizione, con i nostri confratelli, e nel pomeriggio con uno stand per sensibilizzare la comunità fucecchiese a contribuire per il restauro della Cappellina mortuaria in via Sottovalle di nostra proprietà". A parlare è il governatore della Misericordia di Fucecchio, Gino Macchiaroli che, nell’occasione della ricorrenza della celebrazione della santa protettrice della Confraternita, rivolge un appello a tutta la comunità per un "adeguamento migliorativo" del luogo nel quale familiari e amici si trattengono per l’ultima volta con i loro cari prima di accompagnarli nell’ultimo viaggio.

"Abbiamo in progetto il restauro del locale per il quale prevediamo di iniziare i lavori all’inizio del nuovo anno, e per raggiungere questo obiettivo ci occorre il supporto di tutti. Per questo motivo – sottolinea Macchiaroli – domenica saremo presenti nel pomeriggio con uno stand in piazza Vittorio Veneto durante lo svolgimento dell’evento “Fucecchio alta in festa“. Alla nostra postazione daremo le informazioni necessarie a chi vorrà sostenerci con un contributo".

Al mattino i confratelli invece prenderanno parte, come da tradizione, alla santa messa in onore della Madonna di Piazza la cui statua porteranno in spalla al termine della celebrazione religiosa dalla chiesa collegiata San Giovanni Battista lungo Poggio Salamartano, piazza Garibaldi, via San Giovanni e piazza Vittorio Veneto per poi far ritorni in Chiesa. La ricorrenza della Madonna di Piazza è particolarmente sentita e partecipata a Fucecchio. La tradizione vuole che in occasione della terribile peste del 1630, quella narrata anche da Alessandro Manzoni nei “Promessi sposi“, l’Immagine avesse liberato il paese dal contagio prendendo su di sé la malattia che le avrebbe lasciato come segno una macchia scura sulla guancia sinistra. Da allora la statua fu ritenuta miracolosa e portata spesso in processione durante le epidemie o per ottenere la protezione della Madonna quando imperversavano gravi calamità meteorologiche.