di Francesca Cavini
La società multiservizi della Toscana da ieri è più vicina. C’erano i rappresentanti di una settantina di comuni toscani nella sala Pegaso a Firenze per la presentazione dell’atto di fusione delle società Acqua Toscana Spa, Consiag Spa, Publiservizi Spa e Alia Servizi Ambientali Spa, passo indispensabile per la nascita della Multiutility di cui si parla da dicembre 2020. Accanto a Dario Nardella e Matteo Biffoni, primi cittadini di Firenze e Prato, anche il sindaco Brenda Barnini, promotrice con i due colleghi del progetto. "Sono state dette molte cose – ha esordito Barnini – e non vorrei ripetermi, ma le parole del presidente Eugenio Giani (che aveva parlato per primo ndr.) vanno evidenziate, perché questo è davvvero un momento storico. Non siamo ancora arrivati all’obiettivo, ma non siamo mai stati così vicini prima". Barnini ha quindi sottolineato l’importanza del metodo adottato per stabilire la partecipazione societaria nella Multiutility: "per cui ognuno ha scelto di avere una fetta più piccola di una torta molto più grande, invece del 100% di una torta comunque e sempre piccola" e poi la necessità di gardare allo sviluppo su un piano regionale "perché tutti insieme i 70 comuni già coinvolti rappresentano più della metà della popolazione toscana. Guardiamo alla Regione anche perché abbiamo un metodo che non chiude la porta a nessuno, che non lancia un messaggio di esclusività". Infine le considerazioni sull’efficacia della Multiutility: "La cifra positiva di questo processo è il fatto che gli azionisti hanno messo al centro l’improcrastinabilità di una scelta che privilegi l’innovazione. Se perdiamo questo obiettivo, come amministrazioni non possiamo restare al servizio dei nostri territori. Se avessimo già avuto questa struttura funzionante, avremmo potuto sostenere meglio l’aumento dei costi energetici, fronteggiare il caro-bollette. Costruendola, la lasciamo a vantaggio di chi verrà dopo di noi".
Inevitabile un accenno alla gestione dei rifiuti, irrinunciabile per la Multiutility. "Il nostro territorio, Empoli in testa, si è messo a disposizione su questo tema e ciò porterà a un confronto serrato con la popolazione. Lo abbiamo fatto con la consapevolezza che senza uno scatto in avanti, non realizzeremo i progetti di riduzione delle tariffe. Il peso che come Publiservizi portiamo in questo progetto è anche la capacità concreta di dare risposte ai problemi". Una visione condivisa dal presidente dell’Unione dei Comuni, il sindaco castellano Alessio Falorni. "Le domande dei cittadini – ha detto Falorni – sono concrete: tubi che si rompono e tariffe che aumentano. La politica deve dare risposte concrete. E lo fa quando ci sono piani di investimento e risparmi che derivano da una gestione oculata di servizi e risorse. Più i territori parteciperanno e più il progetto sarà in grado di dare risposte ai cittadini. C’è un grande lavoro da fare, ma da qui non si torna indietro".