TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

"La normalità? Leggere il giornale al bar"

Soddisfazione trasversale, fra clienti e proprietari dei locali, per il ritorno della presenza dei quotidiani sui tavolini fra caffè e cornetti.

di Tommaso Carmignani

Che colazione è senza un buon giornale? Dovranno sicuramente averlo pensato tutti coloro che, dallo scorso mese di maggio, hanno avuto la possibilità di tornare al bar per un cornetto e un cappuccino ma senza poter riprendere quella bella abitudine di dare un’occhiata alle notizie del giorno. Perché i giornali, toccati da più persone, avrebbero potuto almeno in teoria rappresentare una pericolosa fonte di contagio. Da un paio di giorni, però, un’ordinanza della Regione consente a bar e pubblici esercizi di rimettere sui tavolini quotidiani e riviste.

Una notizia, è proprio il caso di dirlo, accolta con grande favore sia dagli esercenti che dai clienti, un tentativo di ritorno alla normalità che adesso, per certi versi, sembra davvero vicina. E sebbene non tutti abbiano già recepito la direttiva, adesso nei bar del centro storico la situazione è quella che ti aspetteresti in una normale mattina di luglio, anche se distanziamento sociale e mascherine restano una prerogativa. "Noi ne abbiamo approfittato subito e abbiamo immediatamente ricomprato i giornali – dice Alessandra Bacci del Bar Centrale – e devo ammettere che i clienti ne hanno subito approfittato. Quello del giornale davanti al caffè, per molti, è un rituale, mentre per noi è certamente un servizio in più che offriamo. E avere la possibilità di ricomprarli di nuovo ci dà un senso di normalità che finora non avevamo ancora davvero riassaporato in pieno".

In effetti le persone, nel momento in cui avevano avuto la possibilità di tornare al bar, avevano già ricominciato a chiedere agli esercenti la possibilità di leggere le ultime notizie insieme al cappuccino. Perché nonostante l’ascesa di Internet e dei social, il buon vecchio giornale di carta resta, per qualcuno, un rituale sacro da svolgere al mattino. "Sono sincero, ho saputo di questa possibilità soltanto all’ultimo momento – dice Lorenzo Ulissi del Bar Bini – altrimenti li avrei già ricomprati. In effetti, nelle ultime settimane, molte persone ci hanno chiesto quando avremmo avuto la possibilità di rimetterli. Per noi è certamente un servizio in più che diamo, ma vi assicuro che quasi tutti i miei clienti, la mattina, si fermavano davanti al giornale. Li rimetterò quanto prima sui miei tavolini".

Non tutti sembrano assolutamente d’accordo, almeno sulla bontà di leggere al bar. "Nemmeno noi sapevamo di questa possibilità – dice Piero Gabriele Gangemi, di Zest Cafè – ma io non sono un grande fan dei giornali al bar. Capirei se uno volesse leggere velocemente qualche titolo mentre fa colazione, ma le persone vengono e tengono il quotidiano per mezz’ora, impedendo agli altri di leggerlo. E’ una corsa a chi arriva prima, ma io penso che se uno vuol leggersi il giornale in santa pace farebbe prima a comprarselo. In ogni caso, per noi esercenti è un servizio in più che offriamo al cliente e quindi li rimetteremo presto".

Anche tra i lettori c’è soddisfazione alla notizia che si può tornare a fare colazione davanti a un bel giornale. "L’importante è leggere, leggerne anche due o tre per farsi un’idea dei vari punti di vista – dice Ugo Monzali, che nella vita fa lo scrittore – e per quanto mi riguarda sono contento di avere di nuovo questa possibilità. I giornali sono importanti, ma lo sono anche i libri. Leggetene tanti". E davanti a un bel cornetto la pensa cosi anche Flavio Ingargiola. "Stiamo tornando piano piano alla normalità. Dobbiamo rispettare le regole, ma basta terrorismo. E fare colazione con un bel giornale – dice – è proprio una bella abitudine".