La nuova vita degli ex sindaci. Dal dipendente al geologo. Ma con un occhio alla politica

Per molti il cambiamento professionale rappresenta anche un "terremoto" emotivo. E c’è chi punta già oltre: le prossime elezioni regionali restano un’occasione ghiotta....

La nuova vita degli ex sindaci. Dal dipendente al geologo. Ma con un occhio alla politica

La nuova vita degli ex sindaci. Dal dipendente al geologo. Ma con un occhio alla politica

Per molti sindaci uscenti ci sarà un cambiamento di vita radicale e, forse, anche un piccolo terremoto emotivo. L’emozione di Brenda Barnini all’elezione di Alessio Mantellassi è valsa più di mille parole. A domanda esatta sul suo ’dopo’ ha risposto di dover recuperare il tempo sottratto alla famiglia prima di prendere servizio come dipendente al Comune di Pontedera dove ha vinto il concorso. E poi chissà, dicendosi "a disposizione".

E gli altri? Alessio Falorni, dopo dieci anni da primo cittadino, ha da poco iniziato un nuovo percorso lavorativo come istruttore direttivo amministrativo del Comune di Firenze. Aveva partecipato al concorso indetto qualche anno fa e, con lo scorrimento della graduatoria, alla fine è arrivata la chiamata: è entrato anche nel gruppo di lavoro che si occupa dello sviluppo della Multiutility. Ma pur calandosi nel suo nuovo ruolo, non ha chiuso definitivamente la porta alla politica. Anche perché nei prossimi mesi arriverà il momento di iniziare ad individuare i candidati consiglieri alle Regionali. "Ora mi focalizzerò sull’incarico in Comune – ha detto l’ex di Castelfiorentino, non chiudendo la porta a questa eventualità – per il resto, rimango a disposizione del partito".

Anche Giuseppe Torchia potrebbe ’iscriversi’ a questa corsa, in chiave prospettica: l’ormai ex-sindaco di Vinci era tornato temporaneamente in Calabria (terra d’origine della sua famiglia) per staccare la spina e trascorrere del tempo con i familiari dopo un decennio di impegni istituzionali. Da ormai una decina di giorni ha ripreso la libera professione di geologo, ma nemmeno per lui si tratta di un addio. "Il Partito Democratico mi ha dato tanto – ha detto – dovesse esserci la possibilità di dare a mia volta qualcosa al partito e alla comunità, alla luce dell’esperienza maturata in questi anni, mi farò trovare pronto". Anche Paolo Masetti ha ripreso il discorso lavorativo giocoforza interrotto nel 2014: è tornato a lavorare alla Città Metropolitana di Firenze, come tecnico della Protezione Civile (e non è un caso che l’Unione dei Comuni gli abbia assegnato proprio questa delega nei suoi anni da amministratore di Montelupo, vista l’esperienza pregressa).

Nel futuro prossimo di Paolo Campinoti, parlando di Gambassi, è tornato per il momento a fare l’ingegnere. E in vista delle Regionali, anche il nome di Giacomo Cucini potrebbe infine essere tra i più spendibili: l’ex-sindaco di Certaldo è parte integrante del "nuovo corso" del PD, visto che lo scorso anno il segretario regionale Emiliano Fossi lo aveva nominato coordinatore della Conferenza programmatica. Ma saranno probabilmente i prossimi giorni a dare notizie più certe sul suo futuro.