Proprio pochi giorni fa, il Comune di Montaione aveva ufficializzato con una determina il conferimento dell’incarico a una legale (insieme al Comune di Gambassi) per fare ricorso al Tar contro la delibera della Città Metropolitana di dicembre che poneva fine all’autonomia scolastica dell’istituto Gonnelli e ne decretava di fatto l’accorpamento con il Don Milani di Montespertoli. Ma se la sospensiva decretata successivamente dalla giunta regionale aveva riacceso un lumicino di speranza, adesso è ufficiale: il Gonnelli continuerà a essere autonomo anche per l’anno scolastico 2025/26.
Il governatore Eugenio Giani e l’assessore regionale all’istruzione Alessandra Nardini hanno infatti annunciato proprio ieri che non saranno previsti accorpamenti scolastici, per il prossimo anno. È l’effetto del decreto legge dello scorso 16 gennaio, che "di fatto riconosce la correttezza della nostra posizione contro gli accorpamenti", hanno sottolineato Giani e Nardini. Il provvedimento ha dato alle Regioni che non avevano approvato del tutto il numero di accorpamenti imposti dal governo la possibilità di prevedere una quota aggiuntiva di autonomie scolastiche fino al 2.99% del contingente previsto inizialmente dal Ministero.
"Per la Toscana – osservano Giani – questo si traduce nella possibilità di recuperare 14 autonomie scolastiche, esattamente quelle che il Governo ci imponeva di tagliare". Soddisfatto il sindaco montaionese, Paolo Pomponi, che pure non aveva risparmiato critiche alla componente fiorentina del suo stesso partito per la gestione della questione e per il voto nel consiglio Met. "Siamo soddisfatti – ha detto – il ricorso? Stando così le cose, per il momento non ci sarà bisogno di portarlo avanti".
Nelle scorse settimane, dirigenza, docenti e alunni del Gonnelli (con le rispettive famiglie) si erano mobilitati per scongiurarne l’accorpamento e l’obiettivo è stato raggiunto, anche se per vie indirette e per tutt’altri motivi. Ed è proprio per ciò che il primo cittadino di Gambassi, Sergio Marzocchi, esulta e guarda oltre. "È ovvio che non possiamo non essere felici. Ma su queste basi, il prossimo autunno rischiamo di essere comunque punto e a capo per il 2026/27 – ha concluso – ecco perché ci attiveremo al più presto per far sì che la Regione riconosca la perifericità del nostro istituto, come accade con le ’Zone svantaggiate’".
G.F.