"Una domanda di acqua pubblica: ogni progetto di Multiutility va superato e l’obiettivo è una effettiva ripubblicizzazione del servizio come approvato con il referendum del 2011". Ora che la quotazione in Borsa sembra sparita dall’orizzonte, torna in primo piano la questione della ripubblicizzazione dell’acqua e la sua uscita dalla galassia Alia. A farsene promotori sono i rappresentanti nei consigli comunali delle liste alternative della Toscana e fra le molte firme che sostengono la richiesta ci sono quelle dei consiglieri comunali Ilaria Antonelli, di Montelupo è Partecipazione; Sabrina Ciolli e Leonardo Masi di Buongiorno Empoli–Siamo Empoli; Gabriel Cordero, di L’è tutta da rifare, Cerreto Guidi; Sandrine Courtes e Guicciardo Del Rosso di Viviamo Capraia e Limite; Francesco Polverini, di Montelupo è Partecipazione e Giuseppe Pandolfi, di In comune per Vinci.
"L’impegno di tante realtà, movimenti, associazioni e coordinamenti – scrivono i firmatari della nota che è stata sottoscritta da consiglieri comunali di tanti comuni toscani – ma soprattutto di tante persone, ha fatto sì che la quotazione in Borsa della Multiutility sia considerata anche dal presidente di Alia un’ipotesi superata. Il tema non si sarebbe progressivamente posto come centrale senza il lavoro dentro le istituzioni dei gruppi della sinistra di alternativa. Ora anche chi governa la Regione Toscana e il Partito Democratico riconosce che non quotare in Borsa è il minimo. Però non basta". "Nelle proposte finora portate avanti dai sindaci di Firenze, Prato ed Empoli e dei rispettivi circoli territoriali del Pd, la Multiutility dovrebbe agire come una società privata – incalzano i consiglieri delle liste alternative – , con un Cda autonomo e per la produzione di profitto. Il piano industriale non lo vota il consiglio dei soci pubblici, ma il consiglio di amministrazione, già oggi. Ciò continua ad allontanare l’azienda dagli interessi dei territori e della cittadinanza. Soprattutto causerà in futuro il peggioramento del servizio con una diminuzione degli investimenti. Infatti l’aumento degli introiti può realizzarsi o caricando i profitti sulle bollette o tagliando voci di spesa".
"Ora dobbiamo quindi richiedere – conclude la nota – , proprio perché la quotazione in borsa sembra archiviata, che si dia seguito al risultato referendario del 2011, ovvero a un’effettiva ripubblicizzazione delle società che gestiscono il servizio idrico e quindi la fuoriuscita di dette società (Publiacqua e Acque spa) da Alia Multiutility, rimandando la nuova concessione prevista dalle scadenze".