
La scelta responsabile "Fare il dog sitter non è un mestiere che si improvvisa"
Aaa cercasi dog sitter disperatamente. Volantini appesi in bacheca, annunci social e passaparola. La corsa alla ricerca di pensioni per cani non conosce stagioni ma è in questo periodo che si registra il picco più alto di richieste. Già a marzo, prima dei ponti primaverili, gli ’hotel per cani’ sono presi d’assalto ed è boom di prenotazioni anche quest’anno. Se la domanda esplode, l’offerta sta al passo come può. "Cerco lavoro come pulizie, baby sitter, cat o dog sitter. Dal 15 agosto in poi". Un messaggio come tanti altri. Corrono soprattutto su Facebook. "Sono a disposizione nei week-end per guardare i vostri amici animali". Nulla da condannare: spesso si tratta di giovani studenti che offrono, ingenuamente, il loro tempo seguendo una passione, in cambio di pochi euro. Come per magia, è in queste settimane che gli annunci si moltiplicano.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Lo sa bene Barbara Golestani, di Empoli, educatrice cinofila da 6 anni. Ha iniziato il suo percorso lavorativo grazie a Cesare, adorato beagle adottato in Sicilia che oggi non c’è più. Ed è a lui che ha dedicato l’associazione sportiva EduCane Asd, avviata tre anni fa con la socia Lucilla Cellini, realtà che oggi vanta collaborazioni con esperti in comportamento, veterinari e altri istruttori cinofili. "Mentre studiavo, anche per fare quadrare i conti, ho iniziato a fare pensione casalinga nel periodo estivo - racconta l’educatrice - Ma per farlo non basta amare gli animali". Non bastano un giardino e una ciotola. Ed è facile inciampare nel dog sitter sbagliato. "Di pensioni improvvisate se ne trovano ovunque. Realtà con prezzi stracciati, che probabilmente non avranno seguito. Quello che mi preoccupa - afferma Golestani in riferimento alla concorrenza sleale - sono i danni che un non professionista può fare. Un lavoro serio di mesi a contatto con il cane può essere vanificato in un attimo".
Dog sitter non ci si improvvisa. "Fare questo lavoro è una grande responsabilità, non un mestiere come tanti. I cani sono parte integrante della famiglia e vanno rispettati". Analizzando la richiesta, la permanenza media in struttura varia dal fine settimana a 10 giorni. In alcuni casi anche un mese. "I cani di oggi - afferma Golestani - sono figli del Covid, con tutte le peggiori conseguenze. Sono stati presi per solitudine nel momento della massima emergenza per poi essere lasciati a casa, mal gestiti e male educati. C’è un bisogno esagerato a livello educativo. Un bisogno cresciuto dell’80% così come è salita la richiesta delle pensioni". In attesa di inaugurare a settembre un campo cinofilo a Empoli, il consiglio dell’esperta guarda al Ferragosto. "Parliamo di fuochi d’artificio. Se il cane ha paura e siete a casa chiudete le finestre, accendete la tv e tenetelo con voi. Non cercate di contenerlo, dategli modo di trovare da solo il suo posto. Sedetevi vicino, senza toccarlo. Per tranquillizzarlo basterà la vostra presenza".
Ylenia Cecchetti