La strage di Bologna 44 anni dopo. Un ferita indelebile per il territorio. Dolore e processi in cerca di verità

Maria Fresu, la piccola Angela e l’amica Verdiana Bivona furono tra le vittime di quel terribile 2 agosto del 1980. Oggi la commemorazione a Montespertoli. E adesso le famiglie attendono il verdetto della Cassazione.

Sono 44 anni e si sentono tutti: nel senso di dolore sulle spalle, passato che non passerà mai per la comunità di Montespertoli. Oggi sono 44 anni dal truce attentato del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Ricordiamo: fra le 85 vittime (ma si discute di 86) vi furono Maria Fresu, giovane mamma 24enne di Montespertoli, la piccola figlia Angela di 3, l’amica Verdiana Bivona (22) di Castelfiorentino. Gravemente ferita e fortunatamente sopravvissuta una loro amica che oggi abita a Poggibonsi. Era tra gli oltre 200 feriti. L’orologio alla stazione è fermo alle 10,25 di quel giorno. Sotto, si trova la lapide coi nomi delle vite spezzate.

Oggi alle 18,30 al cimitero di Montespertoli si terrà una cerimonia in memoria. E non sappiamo neppure - esito dell’analisi del Dna di 5 anni fa - se i pochi resti lì tumulati (una parte sono ancora a disposizione della magistratura) siano di Maria oppure no. Sembra di no. Ma, e questo è importante, per la comunità di Montespertoli se ci si reca lì al cimitero si va a pregare sulla tomba della giovane mamma. E della figlia. Il perché di questa iniziativa? Non spegnere la memoria, si dice dal Comune come indicato dal sindaco Alessio Mugnaini. A metà di quella mattinata del 2 agosto 1980 filtravano notizie di fuga di gas… Altro che: era ancora piantata nelle menti la strage di qualche anno prima sulla ferrovia a San Benedetto Val di Sambro vicino Bologna, l’Italicus. Poi, difatti, arrivò la realtà: bomba. La verità, quella, in parte è stata ricostruita, in parte è da finire di ricostruire. Difatti, perché i pochi resti del corpo che doveva essere di Maria sono stati in questi anni ancora all’attenzione dei giudici? Perché il processo d’appello per Paolo Bellini si è appena concluso, ed è stato confermato l’ergastolo. Si andrà in Cassazione per l’ex di Avanguardia Nazionale.

Proprio alla vigilia di questo 2 agosto, tuttavia, l’atmosfera si è incendiata: Bellini è tornato a proclamare la propria innocenza rispetto alla strage, ha scritto due lettere a ‘Reggioreport’; nell’ultima parte si è rivolto al rappresentante dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, scrivendo: "Lei dal palco del 2 agosto non potrà mai dire di me…" e altre parole pesanti rivolte ai suoi accusatori. I familiari delle vittime hanno trasmesso i contenuti di queste affermazioni alla Procura della Repubblica di Bologna. Bellini era accusato in concorso con gli ex Nar già condannati, Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini. Anche per quest’ultimo si attende adesso la Cassazione.

Andrea Ciappi