
Annalisa Maritan, dieci anni fa al comando della polizia municipale dell’Unione
EMPOLI Papa Francesco "ha saputo parlare alle diverse categorie, è stato il Papa del dialogo" aveva già anticipato su queste colonne nei giorni scorsi don Guido Engels, dalla Collegiata di Empoli. Un giorno scopriremo, o qualcuno al posto nostro scoprirà, oltre quale ostacolo il Santo Padre – i cui funerali si svolgeranno domani dalle 10 in Vaticano – ha gettato il cuore per poi andarselo a riprendere in questa Pasqua. Niente più categorie, niente più bastioni politici. Niente più cortina di ferro tra credenti e non-credenti. Avanguardia cattolica, potremmo dire. Su questi concetti è tornato ieri il ricordo di Annalisa Maritan, oggi comandante del Corpo Polizia Municipale di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, 10 anni fa al comando della Polizia Municipale dell’Unione. Allorquando la folta delegazione venne accolta in Vaticano da Papa Bergoglio.
Afferma Annalisa Maritan: "Nel 2015, quando ero comandante dell’Unione Empolese Valdelsa, avevamo organizzato un pellegrinaggio a Roma con la nostra polizia locale, grazie al nostro cerimoniere Cav. Vieri Lascialfari. E’ stata una giornata davvero memorabile quella del 22 aprile, esattamente dieci anni fa. Le parole che ci disse "siete voi a dover pregare per me" ci hanno accompagnato per questi anni". "Il profondo dolore di questi giorni – riprende la comandante Maritan – ha risvegliato il ricordo in tutti noi che abbiamo partecipato a quell’udienza, tanto che in questi giorni, a distanza di anni, ho sentito molti dei colleghi di allora per rammentare i momenti più significativi. Quando transitò con la papamobile davanti al gruppo della municipale, una nostra ‘vigilessa’ attirò la sua attenzione con un fischio e lui allora fece un gran sorriso benedicendo tutti con la mano". In seguito a quel fischio, di quell’istante di Papa Francesco si sono moltiplicate molte immagini, che hanno reso indelebile il suo sorriso nel Dna collettivo. "L’ esperienza di quell’incontro – riprende Maritan – ci ha fatto sentire ancora più uniti ed ha rinvigorito in tutti noi quello che si chiama "spirito di Corpo", tanto da stimolare in noi sensazioni positive anche quando siamo ritornati al nostro servizio quotidiano. Quel giorno eravamo in ferie, ma eravamo tutti con la divisa, a dimostrazione del forte senso di appartenenza che ci caratterizza. Ci siamo tornati anche l’anno successivo, senza troppi clamori, e addirittura nel 2023, quando ero comandante a Livorno, esattamente il 19 aprile; ci sono tornata con i colleghi della città labronica". Ed ecco il punto cui si accennava all’inizio. Santo Padre di tutti. Ancora Maritan: "Papa Francesco, con la sua semplicità e genuinità, è riuscito ad unire tutti, anche quelli di noi non erano credenti o che per qualsiasi motivo si erano allontanati dalla Chiesa. È stato un grande privilegio incontrarlo e ora che non c’è più, ne comprendiamo ancora di più l’immenso valore".
Andrea Ciappi